Dopo gli inni nazionali (applaudito da tutto lo stadio quello dell’Ucraina), spinta dai 58.000 di San Siro l’Italia parte forte e al 3’ effettua la prima conclusione della sua partita con Di Lorenzo, che da fuori area calcia alto. Il pressing alto degli Azzurri favorisce il recupero del pallone nell’area avversaria, gli scambi sono rapidi e precisi. Merito anche del terreno di gioco del ‘Meazza’, un tavolo da biliardo rispetto al campo della Todor Proeski Arena. Il copione è prevedibile: gli Azzurri a fare la partita, l’Ucraina rintanata nella propria metà campo ma pronta a far male con le ripartenze, come quella da cui sabato con gli inglesi è nato il gol del momentaneo vantaggio di Zinchenko.
Al 10’ bella combinazione made in Napoli sull’asse Di Lorenzo-Raspadori, che da ottima posizione non inquadra la porta. È il preludio al gol del vantaggio: Sudakov al limite dell’area scivola, Zaccagni gli ruba palla e serve Frattesi, che con un destro secco fulmina Bushchan. Esulta il pubblico del ‘Meazza’, Spalletti in panchina applaude. Gioca bene l’Italia, Zaccagni e Zaniolo sono ispirati e combinano bene sulle fasce con Dimarco e Di Lorenzo. Al 26’ Dimarco crossa per la testa di Frattesi, torre aerea per Raspadori che manda alto al volo dall’altezza del dischetto. Tre minuti dopo arriva il meritato 2-0, con Frattesi che sfrutta un rimpallo dopo una conclusione di Zaniolo murata dalla difesa e realizza la sua prima doppietta in Nazionale, la terza rete consecutiva dopo quella segnato a giugno con i Paesi Bassi in Nations League. E poco importa che l’esultanza sia a scoppio ritardato. Lo spagnolo Hernandez, su segnalazione del guardalinee, annulla, ma il VAR lo richiama: la posizione è regolare, il gol è buono. La pratica però non è chiusa, l’Ucraina è viva. Donnarumma si oppone per due volte a Dovbyk, ma la seconda volta Yarmolenko è in agguato e sulla respinta fa 2-1.
L’Ucraina esce dagli spogliatoi intenzionata a completare la rimonta. Ci prova Tsygankov, Locatelli si oppone in scivolata, poi Dovbik sfugge alla marcatura di Bastoni e per nostra fortuna calcia a lato. L’Italia ha più spazi a disposizione, il solito Dimarco trova sul secondo palo Zaniolo che serve l’accorrente Zaccagni, ma la conclusione è da dimenticare.
Entrano Biraghi per Dimarco e Gnonto per Zaccagni, mentre Rebrov si gioca la carta Mudryk. Al 60’ un colpo di tacco illuminante di Zaniolo manda in porta Raspadori, ma Bushchan si allunga e devia in angolo. Scalvini di testa manda alto, Zaniolo da fuori area impegna ancora Bushchan. Poi, al termine di un flipper nell’area ucraina, Locatelli centra la traversa. L’Italia non si accontenta del 2-1, vuole chiudere la partita memore di quanto successo tre giorni fa a Skopje. Per l’ultimo quarto d’ora Spalletti manda in campo anche Orsolini e Retegui per Zaniolo e Raspadori: in campo forze fresche, ma senza abbassarsi troppo. Mudryk si incarica di battere una punizione dalla stessa posizione da cui Bardhi ha trafitto Donnarumma, la mira fortunatamente è diversa. Ci prova anche Konoplya, che sfrutta i centimetri in più rispetto a Gnonto e di testa manda a lato. E’ proprio l’attaccante del Leeds ad avere sul piede il pallone del match point, ma al momento di concludere si fa anticipare. Poco male, perché dopo tre minuti di recupero l’arbitro dice che è finita. Ed è una vittoria, la prima del nuovo corso targato Spalletti, che vale oro.
Il cammino verso l’Europeo riprenderà tra un mese: il 14 ottobre l’Italia ospiterà Malta a Bari, poi il 17 volerà a Wembley per affrontare l’Inghilterra in una partita che rievoca il dolce ricordo del trionfo a EURO 2020. Un titolo da difendere la prossima estate in Germania, ma prima c’è una qualificazione ancora tutta da conquistare.
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