Ad un certo punto il calcio a Catania ha rischiato di scomparire. ma nel momento in cui gliene addossano le colpe Pulvirenti rigetta amabilmente: "Mi dispiace, ma di questo non ho colpa". Ma allora perché il patrimonio immobiliare del Catania ed il parco giocatori del valore di oltre 300 milioni di euro si è volatilizzato ? Risponde Pulvirenti: "Il Catania con Finaria - la holding da lui creata nel 1996 per controllare le sue attività imprenditoriali avendo in lui il suo azionista di riferimento - non sarebbe mai fallito, e questo nonostante tutte le difficoltà legate al gruppo imprenditoriale in 5 anni di serie C, tra punti di penalizzazione e play-off eccetera. Succede che il Tribunale di Catania a un certo punto decide di fare fallire Finaria, la quale appunto fallisce. Il Catania viene ceduto alla Sigi con apposito bando, poi Finaria presenta appello sul fallimento che viene poi revocato." Questa in soldoni la storia "solo che nel frattempo il Catania calcio era nelle mani di S.i.g.i. Ognuno faccia le proprie considerazioni" - conclude Pulvirenti. "Bisogna comunque fare un plauso alla Sigi perché gli uomini che la gestivano hanno affrontato qualcosa più grande di loro. Io che conoscevo i retroscena, e sapevo fare calcio, sapevo bene che l'azionariato popolare nel calcio non può esistere, é come il diavolo e l'acquasanta".
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