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Salernitana-Lecce, Gotti: “Dobbiamo spingere sull’attitudine offensiva, squadra accesa”

Salernitana-Lecce, Gotti: “Dobbiamo spingere sull’attitudine offensiva, squadra accesa” - immagine 1
Alla vigilia del derby del Sud parla in conferenza stampa pre-gara il neo tecnico giallorosso Luca Gotti
Redazione ITASportPress

Dopo i pessimi risultati del Lecce nelle ultime settimane, e le brutte scene al fischio finale del match contro l’Hellas che hanno visto coinvolto l’ex allenatore D’Aversa (esonerato e squalificato per 4 giornate dal Giudice sportivo), oggi ha tenuto la prima conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Salernitana il neo allenatore Luca Gotti. Come sarà il mio Lecce?Voglio una squadra di calcio vera, da serie A, come il Lecce ha dimostrato per gran parte del suo percorso. I miei interventi sono stati diretti ad andare a ricercare le cose che avevo visto, che la squadra ha nelle corde ma che nell'ultimo periodo non riuscivano più. Ci sono aspetti importanti come quelli mentali, motivazionali ed emotivi. Poi ci sono degli aspetti pratici da campo, che ho cercato di non stravolgere. Questa squadra ha fatto bene tante cose, ho aggiunto un paio di idee sull'attitudine offensiva, sulla costruzione e sulle letture dei vari momenti della partita.”

Sulla Salernitana (che chiude la classifica con 14 punti) Gotti ha dichiarato: "E' un aspetto di cui mi sono occupato relativamente, ho pensato solo ed esclusivamente a noi. La squadra conosce quelle che ritengo le caratteristiche fondamentali della Salernitana, ma non siamo andati nel dettaglio perché c'era la necessità di lavorare su noi stessi".


Come ho trovato la squadra? "Quando c'è un cambio di allenatore si riaccendono tutti, anche quelli che involontariamente si erano "seduti". Questa è una squadra accesa e questo fattore ha pro e contro. La squadra è tanto viva."

Sul ruolo di Oudin e su Sansone: “Su Oudin non è facile dare una risposta sensata in così poco tempo. Ho studiato la storia del ragazzo, ha fatto l'esterno con valore milionario in Francia. Poi si è accentrato. Sarà la quotidianità che mi darà una risposta. Ho parlato con parecchi ragazzi, lui è l'ultimo col quale dovevo parlare. Sansone l'ho avuto da piccolo nella nazionale U17, poi da grande a Parma. C'è un pregresso che mi consente degli impliciti. Sono ignorante rispetto a tutto il percorso, non c'ero quindi non so perché abbia giocato poco dal primo minuto, ad esempio".

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