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L'ADDIO

Dalla Roma alla Lazio fino a Pirlo e Totti: il calcio omaggia Carlo Mazzone

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Il mondo del calcio omaggia il decano degli allenatori, scomparso a 86 anni
Redazione ITASportPress

La morte di Carlo Mazzone ha scosso l'intero mondo del calcio italiano, a poche ore dall'inizio della Serie A 2023-'24.

Il tecnico romano se n'è andato nella sua Ascoli a 86 anni, lasciando un ricordo indelebile non solo nei cuori dei tanti giocatori che ha allenato in una carriera da allenatore durata quasi 40 anni o nei tifosi delle 12 squadre allenate, bensì anche in quelli dei tantissimi avversari che Sor Carletto ha incrociato sui campi. Genuino, spontaneo e sportivo, Mazzone nel calcio non ha avuto nemici, ricevendo spesso e volentieri applausi anche dalle tifoserie opposte.

Le testimonianze di cordoglio sono sgorgate sui social già pochi minuti dopo la notizia della sua morte. Il primo club che ha voluto ricordare Mazzone è stato la Fiorentina, che il tecnico romano diresse tra il 1975 e il '78 dopo le ottime stagioni d'esordio sulla panchina dell'Ascoli.


"Il Presidente Rocco Commisso - si legge sul profilo X ufficiale della Fiorentina - la sua famiglia e tutta la Fiorentina si uniscono al dolore del mondo del calcio per la scomparsa di Carlo Mazzone, un allenatore che, oltre ad aver guidato la Squadra Viola per tre stagioni, ha segnato un'epoca del calcio italiano e rimarrà per sempre nella memoria collettiva di tutti i tifosi. Il Club esprime le più sentite condoglianze ai suoi familiari".

A stretto giro di posta anche la Roma ha omaggiato Mazzone sul proprio profilo ufficiale X. Poche, ma sentite parole quelle pubblicate dal club giallorosso, quello del quale Mazzone è stato tifoso da sempre e che ha allenato tra il 1993 e il '96: "Ti vorremo sempre un bene immenso".

È poi toccato al Lecce commemorare Mazzone. Grazie al tecnico romano, alla guida dei salentini tra la primavera 1987 e il 1990, i giallorossi conquistarono la seconda promozione in A della propria storia, nel 1988, e la prima salvezza, l'anno successivo, conquistata all'ultima giornata grazie al 3-1 del Via del Mare contro il Torino. E proprio la sua storica esultanza al termine della partita è riportata nel video allegato dal Lecce al ricordo di Mazzone.

"Ciao Mister, da te abbiamo imparato a fronteggiare tutti senza temere nessuno" si legge sul profilo X del Lecce.

Quindi è stata la volta di Bologna e Lazio. Sì, proprio il club che Mazzone ha allenato in ben tre fasi diverse della carriera e quello avversario per eccellenza, vista la fede romanista del compianto allenatore.

Queste le parole del presidente dei biancoceleste Claudio Lotito: "Il Presidente Claudio Lotito e la S.S. Lazio esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di mister Carlo Mazzone. Ci lascia una figura storica del nostro calcio, professionista esemplare che ha sempre interpretato con passione e dedizione il suo essere prima giocatore e poi tecnico, con il suo modo unico e speciale di stare in panchina".

Non poteva mancare il commosso messaggio di Francesco Totti. L'ex capitano della Roma ha trovato spazio in pianta stabile in giallorosso proprio durante la gestione Mazzone, dal 1993, dopo il debutto con Boskov: "Sei e sarai sempre nel mio cuore. Grazie per tutto quello che hai fatto per me" ha scritto il campione del mondo 2006 su Instagram.

Andrea Pirlo deve a Carlo Mazzone un bel pezzo della propria luminosa carriera. Proprio il tecnico romano ebbe infatti l'intuizione di spostare l'allora fantasista davanti alla difesa durante la sua esperienza a Brescia. Sarebbe nato così uno dei registi più forti del calcio di tutti i tempi: "Mi piace ricordati così - ha scritto Pirlo su X allegando la foto della famosa esultanza di Mazzone durante Brescia-Atalanta - Ti devo tanto. Sono orgoglioso di averti incontrato e che tu mi abbia fatto crescere come uomo e come calciatore. Ancora una volta grazie di tutto Carletto".

Toccante l'omaggio scelto dal Cagliari, che si è affidato ad una lunga lettera pubblicata sui propri canali ufficiali per ricordare il tecnico che nel '92-93 guidò i rossoblù ad uno storico 6° posto con annessa qualificazione alla Coppa Uefa: "Se ne è andato uno dei più grandi, un pilastro nella storia del calcio italiano e in quella rossoblù. Tutto il Cagliari con i suoi tifosi piange oggi Carlo Mazzone. Nato a Roma, ascolano d’adozione per via dei nove anni da calciatore passati nella Marche, ha lasciato il suo segno indelebile anche in Sardegna, tra i mister più amati. Arriverà nell’Isola nell’autunno del 1991 e saranno due stagioni indimenticabili, soprattutto la seconda: 37 punti in classifica, sesto posto e storica qualificazione alla Coppa UEFA nel tripudio dello stadio Sant’Elia dopo il 4-0 al Pescara. Ritornerà sulla panchina del Cagliari nell’autunno del 1996: questa volta la sfida è ancora più complessa, serve una rimonta dopo l’avvio in salita. La rincorsa, raggiunto lo spareggio per restare in A, si fermerà questa volta sul più bello, con le lacrime del mister e di tutto un popolo. Le strade si divideranno, ma resterà sempre un legame forte, indissolubile. L’amore reciproco verrà ribadito ad ogni occasione, dentro e fuori dai campi. La storia di Mazzone è fatta di schiettezza, amore per lo sport, competenza e senso di appartenenza ovunque sia andato. Insegnamenti che sono riferimento per tutti e che resteranno forti anche adesso che il Mister non c’è più. Il presidente Tommaso Giulini e tutto il Cagliari Calcio si stringono alla famiglia in questo momento di lutto. Grazie di tutto, Mister".

A farsi portavoce del dolore delle istituzioni è stato Lorenzo Casini. Il presidente della Lega Serie A ha ricordato così Mazzone sul sito ufficiale della Lega: "Carlo Mazzone è stato un simbolo del calcio. Era il decano degli allenatori, con il record di quasi 800 panchine in Serie A. Ha dato tantissimo a questo sport sotto ogni profilo, tecnico, sportivo e umano. La Lega Serie A si unisce commossa al cordoglio della famiglia e di tutti i tifosi italiani".

Significativo e toccante anche il ricordo di Gianluigi Buffon. L'ex portiere di Parma, Juventus, PSG e Nazionale, fresco di addio al calcio, ha voluto condividere un simpatico scambio di battute avuto con Mazzone dopo una partita tra Parma e Brescia.

"Carlo Mazzone rappresenta una icona calcistica che ha catturato il mio cuore. La passione travolgente che riversava nelle squadre è stata davvero unica e irripetibile. A riprova del suo magnifico temperamento ho un aneddoto fantastico a margine di un Parma-Brescia finita 3-0.

Sul punteggio di 1 a 0 ed a 15 min dalla fine ho fatto una tripla parata che ha salvato il risultato. A fine gara mi ha incrociato e in mezzo a una trentina di persone e mi ha detto: ”A Buffon... ma che t'ho fatto?? Oggi me sembravi Lazzaro... che te rialzavi sempre!”. La notizia della sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo impatto resterà per sempre vivo".

Carlo Mazzone rappresenta una icona calcistica che ha catturato il mio cuore. La passione travolgente che riversava nelle squadre è stata davvero unica e irripetibile.

A riprova del suo magnifico temperamento ho un aneddoto fantastico a margine di un Parma-Brescia finita 3-0.…

 

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