E ora? Da quali fondamenta bisogna ripartire per la Serie A?
“Tante certezze, non c’è da fare un grande mercato. Secondo me Pavoletti e Lapadula sono due certezze totali. E poi c’è Ranieri: alla fine, l’esperienza e l’umiltà, ripagano sempre. La carriera del mister si commenta da sola”.
Con quale obiettivo stagionale?
“Quando giocavo nel Cagliari tutte le big faticavano da noi, in casa. Non escludo che possa arrivare qualcosa in più della semplice salvezza. Magari i sardi riescono anche a inserirsi in zona Conference League…”.
L’ha stupita per rendimento Radunovic?
“È un portiere molto interessante, non a caso nei ranghi dell’Atalanta. Spero possa difendere i pali del Cagliari anche la prossima stagione, al fine di portarsi far notare ancora di più”.
Ha parlato del suo forte legame con De Laurentiis. Le ha svelato il nome del prossimo allenatore?
“(Ride ndr), Nessuna rivelazione. Sono tanti quelli accostati in questo momento al Napoli. Conosco bene De Zerbi e so che il suo desiderio, al momento, è restare in Premier. Con l’organico attuale, vedrei bene chiunque in ogni caso”.
L’assenza di Spalletti non costituirà una problematica non indifferente?
“Ovviamente sì e, chiunque arriverà, verrà paragonato a lui. Però ripeto: Napoli, ora come ora, è una piazza ambita da tanti allenatori, anche top. Ci sono tutti i presupposti per non farlo rimpiangere”.
E Giuntoli? Sembra orientato fronte Juve…
“De Laurentiis non è uno sprovveduto. Se, alla fine, Giuntoli andrà via, è perché il presidente ha percepito che - dopo otto anni - non ha più gli stimoli giusti per andare avanti. In tal caso, converrebbe a entrambe le parti separarsi”.
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