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Esclusiva

Juventus, Afeltra: “Sentenza ingiusta: ecco quale sarebbe stata sanzione equa”

Juventus Agnelli
Le parole dell'avvocato a Itasportpress
Redazione ITASportPress

Riguardo alla sentenza che ha penalizzato la Juventus pochi istanti prima del delicato match contro l’Empoli, l'avvocato Roberto Afeltra ha parlato a Itasportpress.it.

Immaginava una penalizzazione così significativa ai danni della Juventus?


“Quello che è accaduto ieri, nessuno lo aveva mai indicato. Io non me lo aspettavo. Quando fu depositata la motivazione del Collegio di Garanzia del CONI, mi aspettavo ben altro”.

Ossia?

“Cito l’Articolo 4, Comma 1. I dirigenti coinvolti avrebbero dovuto detenere la responsabilità giudiziaria. Così come la responsabilità andava attribuita a chi aveva sottoscritto i contratti. Tutto ciò non impegnava la società direttamente, ma i singoli, che erano delegati da essa. Onestamente, la penalizzazione, non l’ho capita”.

C’è un precedente storico simile?

“Simile no. Però pensate al Milan che non divenne campione d’Italia nel 2006. Lì si creò un precedente praticamente inedito: le telefonate erano di Meani, per conto del Milan e non di Galliani. Venne attribuito il principio di responsabilità oggettiva in secondo grado ai danni di quest’ultimo (Meani ndr)”.

Quale pena sarebbe stata pertanto la più equa possibile per la Juve?

“La Juve avrebbe dovuto subire un’ammenda con diffida. Ma infatti proprio per questo potrebbe e dovrebbe fare ricorso presso il Collegio di Garanzia”.

Gli aspetti più farraginosi della sentenza di ieri?

"L’aspetto più significativo è che hanno calpestato tre elementi fondamentali: quello della Revisione Imperius e l’Articolo 115 della Giustizia Sportiva, riguardante - tanto per intenderci - la Carta Covisoc, che non comprendo per quali ragioni sia stata trattata con così tanta superficialità come argomento giudiziario”.

Come si sta muovendo la difesa della Juve? Ha consigli da fornirgli?

“Sono tutti avvocati molto bravi, non hanno bisogno dei miei consigli. Non so quanto siano ferrati in materia di Diritto Sportivo. Ho letto i motivi del ricorso al Collegio di Garanzia e mi sembra siano articolati molto bene. Ripeto: la pena più equa è la diffida con ammenda. Punto”.