Tornado ai nostri ragionamenti sul Napoli, va detto che il tempo corre e che il divario con la prima in classifica (ovvero l'Inter) sta iniziando ad assumere dei toni preoccupanti. I nerazzurri si trovano infatti a punteggio pieno, con 12 punti in cassaforte e con 5 in più rispetto al Napoli, a quota 7. La squadra di Garcia, fra le altre cose, con questo ritmo rischierebbe anche di salutare il piazzamento fra i primi 4 posti in campionato, fondamentale per accedere alla Champions del prossimo anno e (di riflesso) per il benessere economico dei conti della società. Per far capire la situazione, il Napoli ha gli stessi punti del Frosinone e uno in meno del Lecce.
Napoli al rallentatore: chi sono i responsabili?
Quello di oggi non può essere considerato il vero Napoli, e va detto. Ma va anche specificato che il mercato estivo ha privato la squadra di una colonna come Kim, che lo scorso anno aveva fatto la differenza, sia in difesa sia per un prezioso contributo sulle palle inattive in attacco. Kim non è stato sostituito adeguatamente, come invece era accaduto due anni fa con Koulibaly: un problema di cui Garcia dovrà tener conto. Non a caso, la difesa napoletana ha già subito 5 gol.
Un altro problema riguarda l'attacco, i cui numeri non solo lontanamente paragonabili a quelli dello scorso anno. Sono 8 le reti segnate, a dimostrazione del fatto che là davanti sta mancando il brio del campionato passato. Il problema, se così si può definire, può essere individuato in Kvaratskhelia, che sembra essersi inceppato. Più che altro, appare chiaro che ora gli avversari lo conoscono e hanno imparato a prendergli le misure, o quantomeno a limitarlo.
Infine, va messo in conto il cambio allenatore: Garcia non è Spalletti, perché ha un impianto di gioco diverso. Il Napoli, dunque, dovrà impiegare del tempo per metabolizzarlo, ma è bene che ciò avvenga velocemente.
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