Alla vigilia della prima ufficiale, però, l’attesa era tutta per le parole dello Special One dal momento che il mercato non ha ancora consegnato all’allenatore l’attaccante tanto sospirato e indispensabile dopo il grave infortunio subito da Tammy Abraham all’ultima dello scorso campionato contro lo Spezia. Mou affronta inevitabilmente il tema, ma senza affondare troppo i colpi e anzi regalando subito il titolo della conferenza: “Conosciamo la situazione, venire qua a piangere non servirebbe. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Abraham non è stato fatto nulla. La società fa quello che può, io pure. I nostri attaccanti domani saranno i tifosi, avremo bisogno di loro”.
Dopo aver assegnato alla Salernitana l’etichetta di possibile squadra rivelazione, Mourinho torna però all’attacco, prendendosela con il regolamento: “La Salernitana ha il potenziale per arrivare in Europa e ha un ottimo allenatore. Mi aspetto una gara difficile, anche se arriviamo da 40 giorni di lavoro molto buoni, senza infortuni. Le assenze di Pellegrini e Dybala saranno pesanti, ma non scopro nulla. Dico solo che iniziare una competizione con delle squalifiche per cumulo di cartellini gialli dalla stagione passata è assurdo fuori moda”.
Tornando al mercato, ha fatto rumore l'addio di Nemanja Matic, approdato al Rennes. Il serbo, arrivato alla Roma un anno fa proprio come fedelissimo di Mourinho che lo aveva già allenato al Chelsea e al Manchester United, ha chiesto e ottenuto la cessione. Gelido il commento del tecnico portoghese: "Del signor Matic deve parlare lui, se vuole. Sentire il direttore del Rennes mi è bastato: ha detto che parlava con Nemanja da più di un mese. Non c'è nulla da dire".
Non manca un elogio al lavoro del gm Tiago Pinto per il lavoro svolto soprattutto in uscita: “I bilanci del mercato si fanno alla fine, però il campionato inizia adesso e non il 31 agosto... Non sono arrabbiato, cerco sempre di essere positivo. Io e la società abbiamo gli stessi obiettivi. Alcune cose sono state fatte bene, ad esempio fare 30 milioni di incassi in modo veloce e sotto pressione, anche se penso di aver dato un contributo anche io con i giocatori che all’inizio avevano poco valore. Paredes, Renato e Aouar sono tre giocatori che mi piacciono, però quante partite hanno giocato lo scorso anno? Sono contento anche di Llorente e Ndicka, ma non voglio dimenticare Ibanez, che per noi è stato molto importante".
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