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IL CASO

Salernitana, Iervolino durissimo: “Fazioni nello spogliatoio. Via chi non lotta”

Salernitana, Iervolino durissimo: “Fazioni nello spogliatoio. Via chi non lotta” - immagine 1
Clima pesante in casa granata dopo la contestazione dei tifosi al termine della partita contro il Bologna: il presidente si sfoga in conferenza
Redazione ITASportPress

Tre giorni dopo il mancato incontro con i tifosi al termine della partita persa contro il Bologna, che tanto ha fatto infuriare il popolo granata, il presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha preso la parola in conferenza stampa per parlare del difficile momento vissuto dalla squadra, non solo in campo.

"SPOGLIATOIO SPACCATO" - Iervolino ha svelato la tensione che si respira all'interno dello spogliatoio: "Mi spiace molto per il momento che stiamo vivendo. Siamo ultimi e questa non è una squadra costruita per stare lì. Ho a cuore le sorti della Salernitana alla quale dedico tanto tempo e tante risorse economiche. Mi assumo le mie responsabilità, è giusto che il presidente ci metta la faccia perché le scelte dei manager e dei giocatori spettano a me, ma ritengo di aver acquistato giocatori di livello. Il problema è che non c’è la giusta armonia, anzi ci sono delle fazioni. Molti calciatori vogliono andare via e non amano la Salernitana. Sono qui, ma vorrebbero stare altrove, ma anche loro come me devono assumersi le responsabilità. A gennaio manderò via chi non vuole restare, da ora in poi prenderemo soltanto gente che ama questi colori e questa città. Qui c'è chi viene sostituito e si lagna, un tutti contro tutti fatto di alibi e questo è un grande problema. Ho parlato tre volte alla squadra spiegando cosa significhi il senso d'appartenenza. Possiamo perdere, ma è il modo che fa la differenza e che va oltre il risultato. Purtroppo abbiamo tanti stranieri che non hanno neanche imparato la lingua e non vogliono farlo. Garantisco il decimo monte salari in Serie A. Di più cosa posso fare? Abbiamo ottimi giocatori che non stanno bene assieme. È inspiegabile, ma d’ora in poi non ci sarà più spazio per gente svogliata e distratta”.


LA CONTESTAZIONE - Poi l'amarezza per la contestazione dei tifosi dopo il mancato incontro con il Presidente: "Ripartiamo dagli ultimi 20 minuti contro il Bologna. Non voglio ricordare a tutti quello che ho fatto, sarebbe poco elegante, ma la contestazione mi ha fatto male. Un gruppo di tifosi ha chiesto di parlare con la società e si è presentato il dottor Milan, non una figura junior, ma l'amministratore delegato. Loro volevano me, ma io ero affranto e provato. Non mi aspettavo quegli striscioni, non merito di essere apostrofato con offese che reputo minacciose. Voglio che si sappia che non accetto compromessi né violenza, non sarò mai piegato e accondiscendente verso modi di fare che ripudio. Mio figlio era spaventato. Non incontrerò i tifosi. Punto. Chi mi odia non avrà le mie attenzioni, ma solo quelle dei miei legali. Tutto questo sta spegnendo la mia passione. Sono meno coinvolto rispetto a qualche tempo fa. Sei fai una squadra di prestiti sei osannato, se spendi 20 milioni come ho fatto io e i risultati non arrivano ti insultano. Non ci sto”.

INZAGHI E MERCATO - Infine sulla posizione di Filippo Inzaghi, sull'incontro avuto con il tecnico e sul ricorso al mercato a gennaio: "Il mister voleva parlarmi e anche io volevo capire alcune scelte. Gli ho detto di mandare in campo solo chi ha voglia e tiene alla maglia. Senza pensare ai nomi. Inzaghi ha carta bianca. Mercato? Dipende da quanti punti avremo fatto nelle prossime partite e da chi vorrà venire a Salerno. Proveremo a fare qualcosa, ma se i giocatori che sono già in rosa non tireranno fuori l'orgoglio saremo la tomba per tanti di loro”.

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