LA CONTESTAZIONE - Poi l'amarezza per la contestazione dei tifosi dopo il mancato incontro con il Presidente: "Ripartiamo dagli ultimi 20 minuti contro il Bologna. Non voglio ricordare a tutti quello che ho fatto, sarebbe poco elegante, ma la contestazione mi ha fatto male. Un gruppo di tifosi ha chiesto di parlare con la società e si è presentato il dottor Milan, non una figura junior, ma l'amministratore delegato. Loro volevano me, ma io ero affranto e provato. Non mi aspettavo quegli striscioni, non merito di essere apostrofato con offese che reputo minacciose. Voglio che si sappia che non accetto compromessi né violenza, non sarò mai piegato e accondiscendente verso modi di fare che ripudio. Mio figlio era spaventato. Non incontrerò i tifosi. Punto. Chi mi odia non avrà le mie attenzioni, ma solo quelle dei miei legali. Tutto questo sta spegnendo la mia passione. Sono meno coinvolto rispetto a qualche tempo fa. Sei fai una squadra di prestiti sei osannato, se spendi 20 milioni come ho fatto io e i risultati non arrivano ti insultano. Non ci sto”.
INZAGHI E MERCATO - Infine sulla posizione di Filippo Inzaghi, sull'incontro avuto con il tecnico e sul ricorso al mercato a gennaio: "Il mister voleva parlarmi e anche io volevo capire alcune scelte. Gli ho detto di mandare in campo solo chi ha voglia e tiene alla maglia. Senza pensare ai nomi. Inzaghi ha carta bianca. Mercato? Dipende da quanti punti avremo fatto nelle prossime partite e da chi vorrà venire a Salerno. Proveremo a fare qualcosa, ma se i giocatori che sono già in rosa non tireranno fuori l'orgoglio saremo la tomba per tanti di loro”.
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