Le parole del tecnico gialloblù alla Gazzetta dello Sport
Il tecnico del Verona, Marco Baroni ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport condividendo il suo pensiero sugli obiettivi stagionali. «Chiaro che l’obiettivo è la permanenza in A, come per tanti. Per me è importante come centrare l’obiettivo, cioè col bel gioco e la voglia di creare una squadra che abbia un’identità forte e che possa trasferire emozioni alla gente. Il modulo è solo una conseguenza, io penso a impiegare e collocare i giocatori che ho a disposizione nel modo migliore. Ho giocato anche a tre, a Benevento ho vinto il campionato col 4-2-3-1 e a Lecce col 4-3-3. La filosofia è importante più del sistema. E la mia filosofia è un calcio dove dovremo andare forte: grande pressione in fase di non possesso e grande dinamicità in fase di possesso. Questi sono i concetti su cui stiamo lavorando. Di certo non faremo un calcio di posizione. Mi piace ricordare che il Lecce è stata la quarta squadra di A per aggressione nella metà campo avversaria, per la conquista alta del pallone».
Sta cominciando a conoscere il gruppo. Chi l’ha impressionata e chi l’ha sorpresa?
«Al di là di quello che poi può riservare il mercato, al momento penso a Lazovic, Montipò, Dawidowicz, Faraoni, Ceccherini e Magnani. Mi hanno impressionato per come lavorano e come si spendono, l’attaccamento che hanno alla squadra. I senatori saranno fondamentali per i nuovi arrivi e soprattutto per i giovani. Un giocatore che sto aspettando e sono convinto che possa fare qualcosa di importante è Duda. Sta recuperando, spero di poterlo avere presto. Poi ho giovani interessanti su cui lavorare: parlo di Cabal, Terracciano, Ngonge e questo ragazzino che ha 16 anni, Cissè: molto interessante».