Su come sia nata la trattativa: "La situazione Sampdoria è nata dal mister. Mi ha chiamato chiedendomi cosa ne pensassi. Io ho detto che per me si poteva fare. Ci sono le basi, la società è fresca nuova. Ci sono fondamenta per costruire. C'è la storia del club da animare. Così è nata".
"Tornare in Italia in Serie B non è stato il pensiero. Nel senso non ci ho pensato. La Sampdoria non è da serie B e non lo è mai stato. Faccio il paragone con l'Inghilterra: è un West Ham, è un Leeds. Sono squadre storiche con un seguito incredibile. Anche i miei amici inglesi, appena ho detto Samp, sapevano di cosa parlavo e questo è un orgoglio.
"Il primo giorno di ritiro è un messaggio che io e penso lo staff e il presidente volevamo dare a tutto l'ambiente. Serve coraggio, quello coraggio, e serve fiducia e credibilità in quello che si fa e nel lavoro che si svolge. So cosa vuole il club, il mister e so cosa posso dare io. La preparazione in montagna è sempre dura e la B è durissima. La costanza sarà la parola chiave della stagione. Bisognerà concentrarsi su noi stessi".
"Il messaggio deve essere non sognare di vincere ma allenarsi per farlo. Questo per me sarà il motto e l'esempio da seguire".
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