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Nainggolan: “Anche 20 drink ma in campo al massimo. Spal? Senza De Rossi non ci avrei neanche pensato”

Nainggolan
Il Ninja si racconta tra eccessi e impegno attuale con la Spal.

Redazione ITASportPress

Intervista al Corriere della Sera per il centrocampista della Spal Radja Nainggolan. Il belga ha parlato della sua vita privata, fatta di tanti eccessi, ma anche di come affronta ogni giorno il suo lavoro di calciatore, senza mai tirarsi indietro. Il Ninja, con un passato in Italia anche tra Cagliari, Roma e Inter, ha ora scelto di andare in Serie B, inizialmente per aiutare l'amico De Rossi, mister poi esonerato, e di restare per confermare il suo impegno.

"Sono un calciatore e prima ancora un uomo che ha scelto di essere felice. Ho nella testa e nell’anima le sofferenze che ho vissuto da ragazzo. Eravamo poveri, mia madre faceva le pulizie e mille lavori extra per sostenerci. Mio padre ci ha lasciati che ero giovanissimo. Mi sono sacrificato per diventare un calciatore, guadagnare e far vivere bene i miei cari che come me e con me hanno sofferto", ha spiegato Nainggolan sul suo modo di approcciarsi alla vita, privata e professionale.

"La natura mi ha fatto un dono: ho un fisico che non ha mai risentito delle cavolate che ho fatto. Certo a 20 anni esci tutte le sere, adesso magari di serate ne faccio due-tre, se mi va. Ma non rinuncio a vivere. Posso anche bere un po’ la sera, l’importante è poi andare in campo a tremila. Si racconta che creavo problemi negli spogliatoi, ma da Piacenza, al Cagliari, alla Roma e all’Inter ho avuto buoni rapporti con tutti. Ci sono compagni che sento ancora oggi", ha spiegato il belga.

Parlando di eccessi e delle parole di Walter Sabatini che lo aveva definito scherzosamente un delinquente: "L'ho chiamato e gli ho detto che otto sono pochi. Ne bevo anche venti. E che poi vado in campo lo stesso. Mi vuole bene, mi ha sempre consigliato di avere una vita più tranquilla. Pensa che avrei avuto una carriera migliore. Ma non sono d’accordo, in campo ho dato il massimo".

Sul suo presente alla Spal: "Ci sono venuto per Daniele De Rossi e dopo due giornate l’hanno mandato via. Se non ci fosse stato lui neanche ci avrei pensato. Ha avuto forti divergenze con la società, lo ha detto del resto. Ho riflettuto e alla fine sono rimasto, nonostante tutto. Devo aiutarli a salvarsi".

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