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SERIE B

Reggina, scatta la corsa per salvare il club dai debiti

Reggina
Il Tribunale si dovrà pronunciare sul piano di ristrutturazione del debito presentato dal club. Nel caso in cui dovesse essere accettato la società potrà procedere con l’iscrizione.
Redazione ITASportPress

Torna l'apprensione a Reggio Calabria tra i tifosi della Reggina per le sorti del club. La squadra ha chiuso la stagione dopo la sconfitta al Druso di Bolzano nel preliminare playoff sul campo del Südtirol. Ora l'attenzione della tifoseria si concentra sulla questione debitoria del club nuovamente in difficoltà e a rischio fallimento. Come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, il piano di ristrutturazione presentato a fine aprile e vidimato il 2 maggio ha 30 giorni di tempo per le eventuali opposizioni dei creditori (e dei debitori). Ebbene, tra i tanti che hanno detto di no c’è anche il creditore più importante, ossia l’Agenzia delle Entrate, che attende i 15,4 milioni di tasse accumulati fino a dicembre (ai quali saranno da aggiungere le tasse del 2023): la proposta di stralcio della società è del 95% (in base alla legge sulla crisi d’impresa), pagando quindi solo circa 700 mila euro, e la risposta è stata negativa, con allegati un parere legale e le motivazioni. Il Tribunale in teoria può dare lo stesso l’omologa del piano, motivandola: l’alternativa sarebbe il fallimento, e in tal caso (come aveva scritto la Reggina) i vari creditori non avrebbero nemmeno la cifra proposta dal club. Bisogna anche vedere come sono state le altre opposizioni: la stessa Lega B avrebbe scritto al commissario giudiziale e alcune società restano sul piede di guerra contestando i numeri di quel piano, pronte ad altre azioni di protesta.

L'avvisaglia c'è già stata pochi giorni va quando nel corso dell'ultima Assemblea di Lega che ha visto presenti i massimi vertici societari dei club di Serie B, l'intervento del presidente della Reggina Marcello Cardona è stato seguito da un vero e proprio attacco da parte dei dirigenti di Perugia, Brescia e Pisa, i quali hanno accusato pesantemente la società calabrese, con toni aspri. Cardona ha replicato sottolineando che il club ha seguito un iter perfettamente regolare e previsto dalle leggi dello Stato. Si è registrato anche il malcontento, seppur più ‘posato’ di Parma e Palermo ma alla fine, carte alla mano, la Reggina non ha potuto far altro che sottolineare come la propria posizione fosse assolutamente limpida. Adesso però la palla passa al Tribunale che dovrà pronunciarsi sulle sorti del club entro il 10 giugno.