“Io penso che Zaniolo debba ritrovare se stesso. L’epilogo dell’esperienza di Roma ha avuto un forte impatto psicologico su di lui, ma può rialzarsi. Quanto al mercato, è ancora lungo”.
Per lui sarebbe meglio la Serie A o l’estero?
“Ora come ora, mi viene da dire un club all’estero”.
Ma qual è il ruolo ideale per Zaniolo?
“Ha nella progressione la sua caratteristica dominante. Ha bisogno di trovare un allenatore che lo specializzi definitivamente dal punto di vista tattico. Il talento non si discute. Non avrebbe fatto tutto ciò che abbiamo visto altrimenti”.
Lei ha cominciato a allenare in casa Reggina. Il suo parere rispetto al “caos” in casa club calabrese?
“Mi spiace, perché se sono diventato allenatore lo devo proprio alla Reggina. Non ho idea di cosa sia successo concretamente e, soprattutto, mi chiedo come facciano a capitare ancora certe cose nel 2023. I casi Reggina e Lecco, ben diversi tra loro, rappresentano l’emblema di un calcio italiano malato che va rivoluzionato. Assurdo sminuire in questo modo la Serie B, ci vuole più meticolosità”.
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