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Serie C

Catania, Allegra: “Contro il Monterosi toccato punto più basso. Grella dirigente arrogante”

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Il punto di vista di Allegra dopo il pareggio di ieri sera
Redazione ITASportPress

Tutti i tifosi del Catania sono delusi in questo momento per le sorti della squadra rossazzurra che annaspa nei bassi fondi della classifica. Il punto di vista di Luca Allegra sulla propria pagina social offre punti di vista interessanti. Lo riprendiamo integralmente.

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Non è stata certo la difficoltà a mantenere gli occhi aperti nel corso di quell’esibizione in quel di Teramo di iersera che solo con molto coraggio può essere definita una partita di calcio, il principale degli aspetti da rimarcare. E neppure, al culmine di cotanto squallore tecnico, il pari al fine raggiunto da una formazione come il Monterosi Tuscia assimilabile ad una comitiva di dopolavoristi della ferrovia (e lo si dice senza offesa per questi ultimi naturalmente). L’aspetto più inverecondo del punto più basso dell’indecoroso campionato che il Catania Fc sta disputando è la spocchia con cui dirigenza e proprietà stanno improntando il proprio modus operandi. Una spocchia odiosa ed insopportabile per chi è stato incapace - a due mesi dall’inizio del torneo - di allestire un progetto credibile. Sul campo l’errato convincimento che il solo Chiricò - giocatore sopraffino che finirà per scoraggiarsi in un pantano di simili nefandezze - potesse spostare gli equilibri. Per il resto una comitiva di quasi ex giocatori o presunti fenomeni convinti solo di rimpinguare il proprio conto in banca in una città dove quasi 14mila illusi abbiamo inteso firmare una cambiale in bianco ad una società più confusa che persuasa. Alla faccia dei trombettieri di regime che ridicolizzavano le legittime critiche ai rincari dei tagliandi e che more solito tossicchieranno qualche critichina misurata sproloquiando di pali ed infortuni. Fuori dal campo un paisà lesto a produrre selfies come neanche il miglior Fedez che in estate straparlava di milioni da profondere in quantità salvo attendere gli sconti per comporre il roster che sta facendo la figura che sta facendo, un dirigente arrogante come pochi - e senza potertelo permettere - che guarda l’universo mondo dall’alto verso il basso come si trovasse ad interfacciarsi con una manica di imbecilli cui può bellamente dare il “tu” come parlasse con il garzone delle consegne, ed un direttore sportivo che confessa in diretta radio di avere puntato su Stroppa come mister per poi ripiegare sul più economico Tabbiani. Un povero diavolo costui, vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro, che con il pallone in una città metropolitana c’entra - al netto del modesto background di cui dispone, come un quacchero a Las Vegas. La città meritava più chiarezza: sarebbe bene se diffidasse delle scuse melliflue dei dipendenti travestiti da giornalisti che impapocchiano amenità per difendere i propri padroni guardando in faccia una realtà che delude e sconforta gli appassionati. Il Catania in C deve stare in alto, poche scuse. Le figuracce con squadre espressione di paesini grandi un terzo del mio, anche no.


Saluti indignati

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