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Serie C

Catania, anatomia di uno sfascio con un solo responsabile

Catania, anatomia di uno sfascio con un solo responsabile - immagine 1
L'analisi della crisi della squadra rossazzurra dopo gli esoneri di Tabbiani e Laneri
Redazione ITASportPress

Se fossimo a fine stagione questa sarebbe probabilmente una “fatal” Potenza rossazzurra. Dopo 12 giornate, da dimenticare quasi in blocco, è la drammatica conferma che è tutto sbagliato, tutto da rifare. Il progetto di Vincenzo Grella è fallito dopo più di 1000 minuti di campionato. Cacciati il tecnico Luca Tabbiani e il direttore sportivo Antonello Laneri.

Si riparte adesso con una nuova guida tecnica e il tempo ci sarebbe per rialzare la testa, cominciando però da subito. Tabbiani lascia una squadra da “vergogna”. In effetti questa squadra dovrebbe vergognarsi del vuoto cosmico che esprime da inizio stagione. Soltanto quattro successi striminziti contro avversari di qualità bassa che avevano illuso tutti tranne i tifosi che non hanno mai creduto al calcio offensivo e propositivo di Tabbiani e anche a questa squadra. Il Catania al momento non ha proprio idea di schemi d’attacco, se non palla a Chiricò e speriamo. C’è ancora il tempo per recuperare qualche coccio, non per voli pindarici. Oggi il Catania può sognare di lottare solo per un posto nei playoff.


Errori imperdonabili della società, Grella in testa, con un mercato stile discount e un tecnico che non aveva il profilo giusto per allenare una piazza importante ed esigente come Catania.  A volte certi giudizi sull’ex Fiorenzuola sembravano accanimento, moda, presunzione. Ma il tecnico è stato indifendibile. L’impressione è che non abbia studiato calcio. Troppo scolastico il suo Catania senza gioco e identità. Il genovese ha cercato sempre alibi: una volta è colpa dell’arbitro. Un’altra della palla che - chissà perché - entra nella porta del Catania alla prima distrazione. Un’altra ancora della sfortuna che fa svanire d’un soffio troppe occasioni. C’è sempre stato qualcosa a congiurare contro i rossazzurri in campionato. Stop, basta così: la verità è che Tabbiani non ha avuto scuse, il fallimento tecnico gli appartiene in pieno.

Quello che stupisce è l’insistenza. Dopo Crotone e Foggia, ha avuto il coraggio di ripresentare ancora il 4-3-3 sghembo, insensato. Il Catania è stato sempre in confusione, dall’irriconoscibile Mazzotta a Marsura, da Rapisarda a Silvestri e Curado, da Ladinetti a Zammarini. Arriverà un nuovo allenatore e un nuovo direttore sportivo ma basterà? A gennaio serviranno interventi, soldi e investimenti. Servono umiltà e idee. Altrimenti non arrivano neanche i playoff.

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