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Serie C

Catania, bisogna correre ai ripari. Cosa va e cosa non va in vista del Brindisi

Catania, bisogna correre ai ripari. Cosa va e cosa non va in vista del Brindisi - immagine 1
Contro il Brindisi sarà una partita molto importante per il futuro del Catania
Redazione ITASportPress

Delle cadute inattese al debutto quella del Catania fa più rumore perchè ha dato entusiasmo a una diretta concorrente per la Serie B. Ma ieri sera anche la caduta in casa dell’Avellino è stata parecchio rumorosa. Il campionato di Serie C girone C è questo. Un Latina ordinato e aggressivo ha narcotizzato la corazzata di Massimo Rastelli sorprendendola davanti ai propri tifosi. Anche i ricchi piangono verrebbe da dire dopo una campagna acquisti sontuosa e tanti soldi spesi dal club irpino. Ma siamo solo alla prima e in attesa della quarta big del torneo, che è il Benevento, in campo stasera contro la Turris, si può dire che sarà un campionato difficile fino alla fine per le quattro pretendenti al salto di categoria.

FALSA PARTENZA Catania e Crotone, non sono usciti dai blocchi di partenza del campionato con lo stesso entusiasmo e la stessa fiducia. Il Catania ha raccolto applausi per un grande primo tempo ma non punti e adesso la sfida di Taranto contro il Brindisi è già un crocevia importante della nuova stagione. Per la squadra di Zauli la vittoria al Massimino è un’iniezione di autostima i cui benefìci avranno vita lunga con la consapevolezza che questa stagione può regalare molte soddisfazioni. 


ENTUSIASMO Nessuno all’intervallo del match giocato al Massimino s’aspettava un Crotone vincente davanti a un pubblico da Champions League. Allarmarsi per il primo ko pare esagerato ma attenzione, tra qualche giorno nessuno si ricorderà dei tre pali colpiti dagli uomini di Tabbiani e l’occasione a tu per tu con D’Alterio fallita da Di Carmine. Pertanto la prossima gara contro il Brindisi sarà una partita da vincere. Un pareggio o una sconfitta farebbe suonare tanti campanelli di allarme per le ambizioni del Catania e anche per Tabbiani.  Sarebbe sbagliato dire che tutto è andato storto con il Crotone parlando solo di sfortuna. Anche perchè i pali di Rapisarda e Chiricò sono frutto delle disattenzioni di D’Alterio. Il legno di Zammarini invece è nato da una bella azione costruita sapientemente. Tanti passaggi di fila quanti quelli del Crotone, ben 14, in occasione del gol di Tribuzzi. 

COSA NON VA Dunque qualcosa da registrare c’è anche se rosa e motivazioni non fanno temere per il destino del Catania. Ci sono delle colpe evidenti da condividere: Rizzo deve sforzarsi di entrare negli schemi di Tabbiani anche se è stato costretto a fare il play un ruolo non proprio suo. Ladinetti è il titolare almeno sulla carta, ma è stato scalzato dal capitano rossazzurro che non ha la qualità per fare il regista. A Tabbiani è mancato venerdì scorso un vero play e un centravanti che faccia gol, altrimenti la bella manovra servirà a poco. Il 9 è stato scelto, è Sarao visto che Di Carmine non è in buone condizioni e rischiarlo non è il caso, ma Manuel deve sbloccarsi presto.

RISCATTO Tabbiani adesso vuole vedere la crescita dei nuovi contro il Brindisi. Vuole rivedere l’eccellente lavoro del primo tempo nella fase offensiva anche se la squadra non è riuscita a pungere. Il tecnico sta cominciando a dare un volto alla squadra, con una chiara idea di gioco, come se volesse dire ai suoi dirigenti: voi preoccupatevi del club e tutti i suoi nodi da risolvere per stadio e centro sportivo, alla squadra ci penso io. Il Catania cercherà   d’imporre il gioco su tutti i campi. Tabbiani vuole che si giochi  un calcio che appassioni la gente e faccia fare risultato. Il pubblico di Catania ha recepito il cambio di marcia rispetto al passato: già venduti oltre 13 mila abbonamenti e ciò è testimonianza di un affetto popolare incondizionato. 

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