Il reparto d'attacco ai raggi X
A Monopoli si è visto un Catania con poche idee e poca qualità nel gioco. Lo ha sottolineato il mister Luca Tabbiani che sa che c’è tanto da lavorare. Il pareggio senza reti apre qualche riflessione senza scadere nella critica fine a se stessa. Il Catania deve voltare pagina e crescere in tutto: nel gioco, nell’intensità, nella mentalità. Ci sarà da soffrire per vincere il campionato ma questo si sapeva.
La magia del primo tempo contro il Crotone è sparita e sarebbe inutile ricordare quei quarantacinque minuti figli di tanti pianeti allineati tutti insieme e sperare che una scintilla riaccenda qualcosa che si è spento a Monopoli. Anzi, forse sarebbe meglio dimenticarlo proprio quel primo tempo contro i pitagorici, perché rischia di fare del male. Ieri il Catania ha faticato in trasferta ma non si poteva pretendere che Tabbiani avesse la bacchetta magica e difatti non ci si aspettava invenzioni tattiche, magie, grandi novità. Ma i tifosi speravano e credevano di vincere comunque contro la volenterosa e organizzata, squadra di Tomei.
Il materiale è buono ma servono più idee e più gioco, l’unico modo per far brillare interpreti straordinari. Serve, maledettamente, vincere e lo si deve cominciare a fare lunedì con il Foggia. Altri risultati aprirebbero altri scenari. Tabbiani sa che ci sono gli uomini di cui è naturale, fisiologico, fidarsi ciecamente: questione di conoscenze approfondite, o di caratteristiche tecniche e tattiche, che si sposano bene con la sua idea di calcio. Al mister forse manca un suo modificatore tattico e allo stesso tempo funga da termometro dello spogliatoio, compito che di norma spetta al capitano. Non si dà la fascia ad un giocatore di cui non si riconoscono doti di intelligenza, carisma, empatia. In questo momento il capitano è Curado appena arrivato a Catania. Tabbiani ha instaurato un rapporto di totale fiducia a livello di atteggiamenti, comportamenti, approccio al lavoro. L’argentino però non è ancora custode e interprete di meccanismi per un Catania che sia anche il più possibile illeggibile in campo.
L’imprevedibilità appartiene a Mino Chiricò che finora ha giocato bene le due partite al Massimino e meno a Monopoli ma in 270' non è andato in gol. E non è da lui visto che in carriera ha sempre fatto gol nelle prime tre giornate. E' successo nelle ultime due stagioni sia col Padova che col Crotone. Manche a Monza nella stagione 2019/20 e in altre annate fortunate. Mino non è un più un ragazzino talentuoso, ma è un campione pluridecorato in C con tante vittorie nel curriculum e i segni di altrettante battaglie sul corpo e nei muscoli. Ma oggi come allora, il 32 rossazzurro deve dimostrare a Catania di esserci. E per riuscirci deve sfruttare ogni momento del match. E’ venuto affamato e ha detto che vuole regalare nuove vittorie e gioie al suo nuovo pubblico. La gente chiede i suoi gol che finora sono mancati.