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Serie C

Catania, è l’ora di Castellini ma la linea difensiva potrebbe cambiare così

Catania, è l’ora di Castellini ma la linea difensiva potrebbe cambiare così - immagine 1
L'infortunio di Rapisarda potrebbe far cambiare idea tattica a Tabbiani
Redazione ITASportPress

Vincere il campionato di Serie C non è facile. Dopo i primi 90’ tante big sono cadute o hanno mostrato prestazioni dai due volti. Dopo il debutto amaro di Catania, Avellino e Benevento, anche nel girone settentrionale non sono mancate le sorprese. E’ caduta in casa la Triestina di Tesser affondata dal Trento, ha faticato il Vicenza di Diana in casa con l'Albinoleffe. Una prima giornata sicuramente sorprendente. Per conquistare il campionato non bisogna commettere altri errori.

LUCE SEMPRE ACCESA Anche per il Catania non sono ammessi altri scivoloni. La sconfitta casalinga contro un Crotone tutto fuorché irresistibile, fa male. Seppur immeritata la battuta d’arresto davanti ad un pubblico di Champions League duole come una ferita aperta. Il Catania ha lasciato a una diretta rivale per la B tre punti importanti e adesso deve far tesoro degli errori commessi per evitare altre cattive sorprese. La squadra di mister Tabbiani è considerata da molti tra le favorite per la B e deve dimostrarlo in campo.Serve continuità di prestazione e non accendere la luce solo per un tempo.  


E' LA SUA ORA Purtroppo per diverso tempo non sarà più in campo il terzino Francesco Rapisarda che si è procurato un serio problema venerdì scorso durante la gara contro i pitagorici. Toccherà sostituirlo al giovane Castellini che nelle gerarchie della società è il vice Rapisarda anche se non è il suo ruolo naturale quello di esterno difensivo ma dovrà adattarsi e metterci cuore e coraggio. E’ la sua ora. Per Castellini si tratta di imparare movimenti e concetti diversi, si dovrà applicare con grande serietà però va considerato comunque uno studente del ruolo.

SI CAMBIA Tranne che il tecnico decida di passare alla difesa a tre durante l’assenza di Rapisarda e dunque schierare il trio Silvestri, Quaini, Curado. Pensare oggi a un cambiamento della linea difensiva è solo una ipotesi. Tabbiani nella sua breve carriera di allenatore ha giocato a tre solo in qualche circostanza occasionale e per brevi periodi della partita. Ma ipotizzare un maggior presidio in mezzo al campo non sembra una idea peregrina, specialmente se il terzetto di mezzo (Zammarini, Ladinetti, Rizzo) fosse completato da due esterni molto offensivi. La inevitabile rinuncia a una punta (fuori più Dubickas che Di Carmine) verrebbe compensata dalle capacità di inserimento che posseggono tutti e tre i mediani. Insomma un Catania con un vestito nuovo per necessità. 

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