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Serie C

Catania, ecco le 12 domande da fare a Grella oggi

Catania Grella
Il vicepresidente oggi sarà in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti
Redazione ITASportPress

Non sarà dalla sconfitta contro l’Avellino, costata al Catania la terza battuta d’arresto casalinga, che sarà giudicato il lavoro di Luca Tabbiani. Il futuro del tecnico dipenderà da un’attenta analisi che dovrà essere fatta a mente serena, dopo aver smaltito la delusione per l’ultima caduta in campionato. Ai piani alti del club di Piazza Spedini serviranno lucidità e visione, nel prendere decisioni che potrebbero non essere così scontate o del tutto popolari. Nel pieno di un momento storico particolare per la società rossazzurra, entriamo nella fase più delicata e il vicepresidente Vincenzo Grella rischia di rivoluzionare totalmente il progetto costruito in estate.  

Nel post match contro gli irpini, Tabbiani ha protetto la sua squadra e messo in evidenza alcuni aspetti da tenere in considerazione nelle valutazioni: la sfortuna, gli episodi e il rigore sbagliato da Chiricò. Tabbiani non ha accennato alla percezione di molti sulla qualità della rosa e sulla mancanza di identità.


Tutti hanno deluso contro la squadra di mister Pazienza. Soprattutto quelli che l’estate scorsa erano stati individuati come capisaldi della squadra per puntare alla Serie B: uno su tutti Mazzotta, tra i peggiori nella partita più importante di questo inizio di stagione e in generale a fasi alterne durante le altre nove. E ancora Chiricò, protagonista dell’errore decisivo dal dischetto che ha aperto agli irpini la strada verso la vittoria al Massimino dopo 72 anni. Malissimo Ladinetti, protagonista in negativo di questo Catania deludente. I tanti, troppi infortuni hanno concesso spazio ai giovani: ma i “grandi” c’erano eccome in campo quando si è perso. Conti alla mano, i costi di gestione di questo Catania (per mercato fatto e monte ingaggi) non sono quelli di un top club che vuole tenere vive le speranze di centrare la promozione in Serie B. Oggi Vincenzo Grella sarà in sala stampa per rispondere ai giornalisti su cosa non sta funzionando e sul futuro dell’allenatore. 

Queste le 12 domande di Itasportpress a Grella: 

—  

Quanti sono i giocatori che hanno dimostrato di essere all’altezza della maglia rossazzurra?

Sul piano dell’identità quanto c’è ancora da fare?

Ritiene oggi Tabbiani l’uomo giusto al quale affidare ancora il futuro del Catania? 

Come mai si è deciso di far fare a Tabbiani da parafulmine sul gruppo e a doversi difendere dalle critiche della piazza senza poter fare affidamento sulla società?

Grella, lei si cura delle critiche esterne?

Programmi sbandierati per un campionato competitivo sono stati frenati da un investimento al di sotto di quello del Benevento e dell’Avellino. Come mai?

Perchè siete rimasti inermi e avete aspettato novembre per rassicurare i tifosi che i progetti rimarranno ambiziosi?

A Catania il rapporto squadra-tifosi è tra i più viscerali d’Italia, è difficile conviverci?

Cosa non le piace attualmente dell’ambiente Catania?

Quale insegnamento trarrà da questa stagione, comunque vada a finire?

A novembre si può anche dire, che la classifica non è una priorità?

A proposito di proprietà, Pelligra ha sempre avuto un rapporto speciale con la tifoseria. Ritiene stupefacente il suo silenzio così pervicace in un momento in cui bisogna metterci la faccia, tranquillizzare e compattare l’ambiente?

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