Catania, fumata nera con Tacopina vicino a gettare la spugna

La Sigi non ha formulato una nuova proposta a Joe Tacopina che dagli Stati Uniti ammette che se il contatto c'è stato con i vertici della società proprietaria del Calcio Catania, dall'altro questo dialogo non ha prodotto nulla di concreto. La Sigi resta ferma sulla sua prima posizione e non intende abbassare le pretese. Dall'incontro di ieri a Torre del Grifo è emersa una linea chiara: si proverà ad andare avanti da soli cercando risorse tra gli attuali soci oppure aprendo a nuovi investitori, anche locali, disposti a salire sul carro.

IL GP DI F1 - La strada è lunga e la Sigi sa di correre il suo GP di F.1. con le gomme da asciutto su pista bagnata. Senza aderenza diminuisce la resistenza all'acquaplaning e il rischio di schiantarsi alla prima curva è alto. Il traguardo è quello dell'iscrizione al campionato, ma prima bisogna pagare gli stipendi, i fornitori, e infine sanare le perdite al 30 giugno del 2020 (circa 8 milioni) e quelli dell'attuale stagione fino al 31 marzo 2021. Inoltre pare che ci sia anche una fideiussione di 9 milioni sul tavolo della Sigi dal giorno dell'atto firmato con il Tribunale di Catania. Senza Tacopina sarà più arduo il piano salvezza per la Sigi che però ci vuole provare ad andare avanti da sola con le proprie forze economiche. Il tempo a loro disposizione è davvero poco ma tutto è possibile.  Tacopina intanto attende sviluppi dopo aver versato i suoi 800 mila dollari che sono però blindati.

SOLO UNA STRADA PER TACO - Senza l'accordo con la Sigi e la firma di un nuovo contratto, per l'avvocato c'è solo un'altra possibilità di prendere il Calcio Catania, ipotesi che nessuno dei tifosi catanesi ama o vuole ipotizzare. Ma per Joe non ci sono altre piste al momento se non quella del bando per la Serie D. Che poi è sempre un rischio perchè non è detto che il sindaco Salvo Pogliese possa dare pista libera al tycoon specie se dovesse presentarsi un big del calcio italiano interessato al Calcio Catania e a Torre del Grifo.