Manca un 9 La responsabilità non è solo dell’allenatore genovese. No, non solo. Prendiamo il Catania in possesso palla. Il pallone ieri sera circolava veloce nel primo tempo e in parte anche nella ripresa, i lanci non sono sembrati troppi e poco efficaci. Il Catania non segna? Sarao non si è mai acceso. Tutti gli attaccanti entrati non hanno dato niente... e non è una novità visto che qualcosa si era già visto contro il Crotone e con il Monopoli. Ma anche contro il Picerno. Al netto delle improvvisazioni di Chiricò, nessuno ha saputo uscire dalle difficoltà. Guardando Tabbiani che urlava a Mino, considerando l’apporto soft di Marsura in questo inizio, tornano i dubbi sull’indispensabilità di un attaccante gollifero. Non si vince un match senza un 9 e se manca un bomber di riserva all'altezza, ma la questione resta d’attualità.
I dubbi Su Luca Tabbiani in queste ore continua a piovergli di tutto addosso: gol, critiche, hashtag cruenti. La sua avventura è iniziata male, forse come peggio non poteva, e i tifosi hanno fatto lo stesso pensiero: «Un’altra volta. Un altro match perso in casa, in modo troppo simile all’altro». L’aspetto più impressionante è che 90 minuti (i due secondi tempi di Crotone e Foggia) hanno oscurato un’estate e portato sul palcoscenico i dubbi sul progetto di un Catania che deve rimanere in campo sempre aggressivo e propositivo. Il Catania delle prime quattro partite è stato cancellato – tutte le novità, spazzate da Crotone, Monopoli e Foggia– e la prossima settimana diventa clamorosamente importante per una valutazione su questo inizio. Il match sul terreno della Casertana dirà qual è il rapporto di parentela tra il Catania brillante e vincente del primo tempo e la squadra che nella ripresa mostra dei difetti.
Tutti colpevoli Le critiche però sono forti, e Tabbiani non si è sentito la necessità di chiedere scusa ai tifosi: «Perché chiedere scusa ai tifosi? Abbiamo fatto una bella prestazione e ci manca solo il risultato» avrà pensato il mister che con i tifosi ha avuto un rapporto di rispetto da quando è arrivato. Ma la dirigenza rossazzurro deve stringersi assieme a lui. Non mandarlo allo sbaraglio davanti ai microfoni. Ci vada Grella a spiegare perchè gli ha preso quattro difensori marcatori e uno solo con caratteristiche di costruzione, spieghi l'operazione Silvestri, spieghi perchè in attacco ci sono calciatori non proprio perfetti per l'idea di gioco di Tabbiani. Quando le cose non vanno la colpa è di tutti. E se vogliamo analizzare dal ritiro a Zafferana, dalle amichevoli non programmate, al pareggio contro il Paternò alla sconfitta col Ragusa, da Pelligra in poi nessuno può dire di non avere delle responsabilità. Sono tutti in discussione.
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