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Serie C

Catania, Grella ci metta la faccia perchè Tabbiani non è colpevole di tutto

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Incubo Tabbiani ma non è solo colpa sua
Redazione ITASportPress

Luca Tabbiani ha iniziato nel modo peggiore l’avventura a Catania. C’è chi lo condanna per le sue scelte, chi per le sue mancate idee di gioco, chi per il suo atteggiamento davanti ai microfoni. Il film è sempre lo stesso a Catania: l’allenatore sempre capro espiatorio. Ma davvero il mister del calcio aggressivo e propositivo ha sbagliato? Certo, è evidente che ci ha messo del suo ma lasciarlo solo e farlo massacrare dalla piazza sarebbe un grave errore di questa dirigenza. In questo momento bisognerebbe tutelare il tecnico che non ha mai allenato piazze così blasonate ed esigenti.

Grella dove sei? Catania ha bisogno di dirigenti frontman e non di dirigenti gentleman. In questo senso ad essere chiamato al compito di scendere in campo è Vincenzo Grella, colui che ha costruito tutto il progetto Catania, anche la squadra perchè in questo organico ci sono giocatori che l'australiano ha trattato di persona e voluto. Adesso che l’umore di Catania non è quello che ha conosciuto la scorsa stagione, il braccio destro di Ross Pelligra deve metterci la faccia e tutelare il suo allenatore finito nel tritacarne della critica. I social hanno condannato Tabbiani e anche parte della stampa lo ha attaccato, complice la scelta di non chiedere scusa, espressa con nervosismo in conferenza.


Manca un 9 La responsabilità non è solo dell’allenatore genovese. No, non solo. Prendiamo il Catania in possesso palla. Il pallone ieri sera circolava veloce nel primo tempo e in parte anche nella ripresa, i lanci non sono sembrati troppi e poco efficaci. Il Catania non segna? Sarao non si è mai acceso. Tutti gli attaccanti entrati non hanno dato niente... e non è una novità visto che qualcosa si era già visto contro il Crotone e con il Monopoli. Ma anche contro il Picerno. Al netto delle improvvisazioni di Chiricò, nessuno ha saputo uscire dalle difficoltà. Guardando Tabbiani che urlava a Mino, considerando l’apporto soft di Marsura in questo inizio, tornano i dubbi sull’indispensabilità di un attaccante gollifero. Non si vince un  match senza un 9 e se manca un bomber di riserva all'altezza, ma la questione resta d’attualità.

I dubbi Su Luca Tabbiani in queste ore continua a piovergli di tutto addosso: gol, critiche, hashtag cruenti. La sua avventura è iniziata male, forse come peggio non poteva, e i tifosi hanno fatto lo stesso pensiero: «Un’altra volta. Un altro match perso in casa, in modo troppo simile all’altro». L’aspetto più impressionante è che 90 minuti (i due secondi tempi di Crotone e Foggia) hanno oscurato un’estate e portato sul palcoscenico i dubbi sul progetto di un Catania che deve rimanere in campo sempre aggressivo e propositivo. Il Catania delle prime quattro partite è stato cancellato – tutte le novità, spazzate da Crotone, Monopoli e Foggia– e la prossima settimana diventa clamorosamente importante per una valutazione su questo inizio. Il match sul terreno della Casertana dirà qual è il rapporto di parentela tra il Catania brillante e vincente del primo tempo e la squadra che nella ripresa mostra dei difetti.

Tutti colpevoli Le critiche però sono forti, e Tabbiani non si è sentito la necessità di chiedere scusa ai tifosi: «Perché chiedere scusa ai tifosi? Abbiamo fatto una bella prestazione e ci manca solo il risultato» avrà pensato il mister che con i tifosi ha avuto un rapporto di rispetto da quando è arrivato. Ma la dirigenza rossazzurro deve stringersi assieme a lui. Non mandarlo allo sbaraglio davanti ai microfoni. Ci vada Grella a spiegare perchè gli ha preso quattro difensori marcatori e uno solo con caratteristiche di costruzione, spieghi l'operazione Silvestri, spieghi perchè in attacco ci sono calciatori non proprio perfetti per l'idea di gioco di Tabbiani. Quando le cose non vanno la colpa è di tutti. E se vogliamo analizzare dal ritiro a Zafferana, dalle amichevoli non programmate, al pareggio contro il Paternò alla sconfitta col Ragusa, da Pelligra in poi nessuno può dire di non avere delle responsabilità. Sono tutti in discussione. 

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