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Serie C

Catania, le tre mosse di Tabbiani che hanno acceso le stelle e fatto salire tutti sul carro

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Il club non ha mai fatto mancare la fiducia al tecnico condannato dai tifosi sui social
Redazione ITASportPress

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Anche Tabbiani lo sa bene. Squadra che vince non si cambia, squadra che perde per forza di cose sì. E dopo la sconfitta contro il Foggia i motivi per farlo erano almeno due. Uno: ai titolari va concesso un po’ di riposo visti gli impegni ravvicinati. Secondo motivo, più psicologico: l'undici titolare deve essere cambiato, rinnovato visto che qualcosa contro il Foggia non ha funzionato. Non stravolto, perché Tabbiani ha lavorato su un sistema di gioco collaudato. Basta qualche novità, un paio o forse tre. La prima è in difesa: è tornato Silvestri. La seconda a centrocampo con le chiavi a Quaini. La terza in attacco con nuove soluzioni per il tridente e una fase realizzativa per migliorare la via del gol. 

SENZA SPECULAZIONE Stavolta c’è stata la prestazione ed è di conseguenza arrivato anche il risultato. Ieri il Catania ha dato una prova di forza impressionante. Contro la Casertana, con un Quaini nel motore (scelta azzeccata da Tabbiani), le linee di gioco sono state sicure e riconoscibili come un’autostrada a 5 corsie. I rossazzurri oggi le percorrono con maggiore convinzione e con l’autostima che ti lascia una vittoria larga come quella di ieri. E’ cresciuta la maturità di gestione. Ieri è bastato circa il 50% di possesso per demolire la squadra rossoblù cui in alcune isolate circostanze ha lasciato il pallone senza preoccuparsi troppo. Se lo è ripreso quando era il momento di spingere e ha segnato 4 gol. E sul 4-0 spingeva ancora. Una ricerca costante di dominio che nel passato recente non aveva, il Catania vinceva spesso per esagerata speculazione. Oggi invece con l’arrivo di Tabbiani la musica è cambiata. Il merito è del saggio governo di Quaini che ha raggiunto un’intesa perfetta con i suoi compagni di reparto a centrocampo. In Serie C non circolano mediane migliori, Benevento compreso. Per efficacia, qualità e interscambiabilità di funzioni, Zammarini-Rizzo-Ladinetti-Quaini, Rocca-Deli arricchiscono le soluzioni tattiche di “Tabb”.


PANCHINA LUNGA Adesso che l’attacco si è sbloccato anche Di Carmine sembra aver completato il suo percorso di formazione. E’ già il vice capocannoniere del torneo (4 reti), ma ora è un uomo-squadra oltre l’ossessione del gol. Samuel ha trovato in Mino Chiricò un partner che lo esalta essendo distributore di sponde e assistenze. La panchina è un aspetto da non sottovalutare perchè quella del Catania è lunga e oggi Tabbiani ha un doppione in ogni ruolo, vicino al titolare. Così è molto più facile gestire le coppe e durare 38 giornate.

MODERNITA'  Il salto di qualità ieri il Catania seppur con un avversario in difficoltà lo ha fatto nel gioco. L’aggressione costante, fino alla fine, contro la Casertana, nonostante il doppio vantaggio, è una discontinuità assoluta rispetto alla scorsa annata con tante vittorie di misura nonostante una abissale differenza di valori in campo. Il Catania aveva già ben impressionato nell’esordio contro il Crotone,  e nonostante la sconfitta del Massimino molti tifosi si erano stropicciati gli occhi sugli spalti ammirando questo calcio moderno. “Dobbiamo sempre giocare così, pressando alto ma finalizzando meglio”. Con Tabb il nuovo gioco, senza ricadute nostalgiche di Ferrariana memoria, è a pieno regime, con una rosa ben attrezzata. Adesso se crescerà la qualità della mediana e migliorerà anche contro avversari più forti della Casertana, Tabbiani può benissimo battagliare per il titolo. Nessuno ha fame come lui che ha fatto la gavetta e allenato una squadra lo scorso anno in un ambiente soft dove persino il raccattapalle durante la partita parla al cellulare mentre restituisce il pallone ai calciatori. Altri mondi, Catania è bella anche perchè ti esalta e può essere la città giusta per Tabbiani che insegue la prima promozione in Serie B.  Il club dopo Foggia non ha mai fatto mancare la fiducia al tecnico condannato dai tifosi sui social, ma oggi sono tutti sul carro del vincitore. Anche questo è Catania...

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