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Serie C

Catania, Lucarelli: “Guardare a gennaio sarebbe suicida, molto più di essere euforici”

Catania, Lucarelli: “Guardare a gennaio sarebbe suicida, molto più di essere euforici” - immagine 1
Alla vigilia della sfida alla Virtus Francavilla, mister Lucarelli ha risposto alle domande dei giornalisti, in sala stampa
Redazione ITASportPress

Sarà la Virtus Francavilla l'avversaria del Catania domani al Massimino. Rossazzurri reduci da due vittorie in campionato contro Turris e Giugliano e  mister Lucarelli non vuole mancare la sua terza (sarebbe la quarta con la Coppa Italia). Il tecnico toscano ha risposto alle domande dei giornalisti, in sala stampa, soffermandosi sul momento del Catania: "Questi tre risultati hanno inciso su morale, autostima e convinzione di poter fare buone cose, si procede bene con il giusto entusiasmo e deve rimanere tale, non euforia perché l’euforia è pericolosa e alcuni problemi sorgono da questa, dando troppe cose per scontate . Guardare a gennaio sarebbe suicida, molto più di essere euforici.

La Virtus Francavilla disputa questo campionato da molti anni, è una società seria, propone squadre competitive in un ambiente in cui i giovani crescono bene: è una realtà consolidata di questo girone, con un un nuovo allenatore che ha ottime idee di calcio e di gioco, ha ottenuto una salvezza miracolosa a Cosenza, poi ha fatto un ottimo campionato a Olbia ed a Brindisi, nell'unica gara sulla panchina della Virtus Francavilla ha già fatto vedere cose interessanti; dovremo sudare sette camicie, è la partita più difficile da affrontare da qui alla fine del girone d’andata, anche considerando tanti aspetti come le nostre tre partite in una settimana e i supplementari con il Crotone.


L'unica settimana-tipo vissuta dal mio arrivo è quella che ci ha portato a Giugliano, per il resto abbiamo sempre avuto pochi giorni e gare ravvicinate, c’è ancora da lavorare tanto, tatticamente, anche se qualcosa si comincia a vedere come per esempio nei due gol e nell'azione del rigore ma non sono soddisfatto del tempo avuto a disposizione per trasferire più concetti e informazioni possibili. Dobbiamo consolidare codici e concetti, poi lavorare su soluzioni alternative per cambiare anche durante la gara. Io rilassato? No, sereno e fiducioso sì pur sapendo che domani sarà una brutta gatta da pelare. Dobbiamo riuscire a creare la mentalità per la quale si mettono insieme risultati positivi senza rilassarsi, vincere le partite e ripartire come se l'avessimo persa, sempre con mentalità e approccio feroce, dobbiamo essere bravi a non sentirci troppo bravi.

I ragazzi sono stanchi dopo una gara di 120’ ad alta intensità ma questa situazione mi piace perché possiamo capire quant’e profondo il nostro spirito di sofferenza; questi sono test importanti che misureranno le nostre capacità, per capire quanto possiamo essere protagonisti o possiamo costruire un futuro da protagonisti. Ogni partita vive di momenti, alcuni per spingere altri in cui soffrire: bisognerà essere capaci di cogliere le sfaccettature e fare le scelte giuste nei vari momenti.

Con il Crotone è stata una gara piacevole perché gioca a calcio, altre costruiranno un bunker: noi dovremo essere per tutte le stagioni e gestire tutte le situazioni, lavorando ad esempio sulle preventive per non subire le ripartenze.

Tutto è migliorabile, sempre, anche quando le cose vanno bene: mi hanno insegnato a non mollare l’osso quando ce l’hai in bocca, quando sei avvelenato per la sconfitta è più semplice preparare la gara successiva

Come diceva Carlo Mazzone la differenza è in questi 10 centimetri - dice l’allenatore rossazzurro indicando la fronte - non vale solo per i singoli ma anche per le squadre e per questo la gara di domani assume un’importanza incredibile: per i punti, la classifica e la mentalità, occorre capire quanto il pregresso debba essere tenuto in considerazione per cercare di non ripeterlo, dobbiamo resettare anche quando vinciamo, ripeto, e penso e spero possa accadere spesso.

Sono contento delle risposte, dall'esterno avevo la sensazione che qualcuno si fosse arreso e invece non è così. Per costruire serve programmare e per programmare serve non rivoluzionare, non cambiare quasi tutto ogni volta, quando non si vince non si parla di stagioni fallimentari ma di stagioni che servono: ci sono 100 società professionistiche, ne vincono 8, noi dobbiamo avere uno zoccolo duro e fare scelte mirate ad ogni sessione di mercato, qui c’è una buona base sicuramente migliorabile. Dobbiamo fare il massimo quest’anno, provando a vincere i playoff: se vinciamo abbiamo fatto un grande lavoro, se non ci riusciamo abbiamo lavorato in vista dell’anno prossimo

Abbiamo tolto dalla lista Rizzo infortunati e abbiamo inserito Popovic, per avere un giocatore in più a disposizione.

Il presidente? So che arriverà prima di Natale e so che è contento, mi manda le sue impressioni tramite Vincenzo Grella e parleremo insieme a tutto tondo quando ci incontreremo. Dobbiamo essere bravi anche in un altro senso: a noi capita di giocare in uno stadio da Serie A, come domani, e poi magari tre giorni dopo di scendere in campo davanti a 400 persone, per un calciatore del Catania può essere quindi più difficile passare da un'emozione come in questa categoria soltanto Catania sa dare, che rappresenta il picco, ad altro: lì i nostri devono essere bravi a pensare solo al rettangolo verde, la sua lunghezza e la sua larghezza uguali in tutto il mondo, le nostre energie devono essere solo sul campo e ciò che è fuori non ci deve interessare. La formazione? In realtà la fanno loro, l’allenatore fa in funzione di quel che vede, magari a volte può curare il dettaglio e avere un accorgimento tattico ma poi sono i calciatori, a dare la formazione mostrandosi in settimana: quando hanno conquistato il posto lo devono difendere e ringhiare, un po’ come quando ti avvicini a un cane con l’osso in bocca".

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