E vedrete che se Grella continuasse i suoi errori dentro e fuori del campo, dopo avere fatto finta di non vedere come abbia confermato tutti gli uomini che furono di Pulvirenti in società, si farà ugualmente finta di non avere mai detto e scritto di avere avuto fiducia incondizionata su di lui, di avere detto e scritto di lasciarlo lavorare, di avere dato della cucca e del disfattista a chi pone delle semplici banali e domande. Perché porre una questione di merito e di metodo a Catania viene vissuto come fastidio inusuale, non fa parte degli usi e costumi cittadini. Sempre. Perché quando fai ciò in questa città omologata sei sempre tacciato di avere un tornaconto "altro" o "altrove" rispetto al tuo anche banale pensiero. Esattamente come accadeva quando ad essere criticati erano altri in passato. Il processo alle intenzioni è il rituale rifugio dei soliti noti, sempre vicini al comando, alle leve del potere, fedeli ai "bimbi belli" di questa città badogliana da sempre, che per dirla come un erede di Angelo Massimino, dalle nostre parti non passano mai di moda.
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