Catania, sarà una C da grandi numeri ma il primato è tuo

Le premesse ci sono tutte: sarà una Serie C girone meridionale stellare. Nel campionato di terza serie professionistica 2023/24 ci saranno grandi piazze. Pubblico numeroso e passionale e tanti anni in Serie A. Il campionato di Serie C 2022/23 deve ancora emettere alcuni verdetti, dunque per conoscere tutte le squadre bisognerà aspettare ma Catania, Benevento, Crotone, Avellino e Messina in Serie A ci hanno giocato (così come Pescara e Foggia in semifinale playoff) e adesso si sfideranno per la promozione in Serie B.

Spettatori in crescita Squadre sempre seguite da un grande pubblico anche se solo il Catania ha un numero di spettatori in crescita. In Serie D era di 14 mila spettatori la media ma in Serie C potrebbe essere anche di 15/16 mila persone a partita. Dipenderà dai risultati e dagli abbonamenti venduti ma il netto progresso rispetto agli anni di Serie C fa ben sperare la dirigenza etnea.

I numeri delle altre di C Il Benevento è passato da una media di 12 mila spettatori in Serie A ai 7 mila nell’ultima stagione in B. Il Crotone in Serie A ha avuto il suo picco nella stagione 2017/18 con 11 mila poi è calato e adesso si attesta sui 4 mila. L’Avellino da quattro anni in Serie C ha registrato in questa annata una media spettatori di 3 mila. Il Foggia di 4 mila nelle ultime due stagioni in C. Ha fatto meno il Messina da due anni in Serie C con una media piuttosto bassa: 1.700 nella stagione appena conclusa. 

Quanta gente Sicuramente sarà il Catania la regina per media spettatori in Serie C 2023/24. Un boom di pubblico come sempre fragoroso e passionale, da Serie A di alta classifica. La campagna abbonamenti scatterà già all’inizio di luglio perchè il presidente Rosario Pelligra crede di poter riempire lo stadio solo con le tessere e di battere il record della media spettatori del campionato di Serie A 2008/09 di 18.453. Il Catania vince il confronto con le avversarie di C anche per audience e social. Il campionato dei numeri il Catania lo ha già vinto adesso però c'è da conquistare quello sul campo.