STERILITA’ OFFENSIVA Ma al di là di questo aspetto, la gara di Castellammare ha sottolineato, confermato e sancito che uno dei problemi del Catania è la sterilità offensiva. Il Monterosi Tuscia ultimo ha segnato più degli etnei. Di Carmine, che ha ammesso che stava per smettere di giocare a calcio in estate prima della chiamata del Catania, attende che arrivino i rifornimenti e non può correre più di tanto, Marsura finora non è stato mai decisivo. Solo Bocic dei giovani si è messo in evidenza in attacco. Ma quello che non funziona è anche la fase realizzativa.
MERCATO Permangono però gli equivoci tattici di un mercato contraddittorio. Tabbiani voleva un secondo difensore con le caratteristiche di Quaini e invece è arrivato Silvestri. L’ex calciatore del Fiorenzuola non ha perso il posto ma è scivolato a centrocampo. In difesa Castellini e Bouah non hanno entusiasmato. Zammarini e Rocca bravi calciatori ma non grandi fenomeni per vincere un campionato in C. Chiricò è genio e sregolatezza e se è vero che in C tutti lo vorrebbero c’è da dire che inserito in una squadra che punta sul collettivo per un calcio aggressivo e propositivo, la sua collocazione tattica crea qualche problema.
GRELLA Tabbiani ha commesso alcuni errori ma non è il principale colpevole. Ha dovuto lavorare con calciatori non funzionali pienamente alla sua filosofia di gioco e non merita la gogna. Capiremo presto quanta voglia ha di riscrivere un finale già scritto. Grella che si è sempre attribuito la scelta di Tabbiani adesso deve fare mea culpa anche perchè tante scelte di mercato sono sue e non di Laneri. Sui social sono spuntati anche i primi hastag #GrellaOut e considerando gli errori commessi da Grella è comprensibile lo sfogo dei tifosi. Il dirigente australiano sta facendo i conti con la gestione di un club importante e con una tifoserie esigente che mostra passione ma che non vuole essere presa in giro. Con 14 mila abbonati qualsiasi club deve puntare a vincere il campionato e non basta dire che è stata costruita una squadra competitiva. Non sarà forse superbia superomistica ?E’ lui a stilare i contratti e i destini degli uomini a Catania. Questa è una certezza.
GIOCATTOLO ROTTO Altra considerazione che va fatta su Grella. Non è stato Tabbiani a smantellare la macchina di Ferraro. Bisognava avere più tempo di elaborare e affidare magari la panchina a un allenatore esperto che il passato non lo doveva rimuovere, ma solo rispettare. Grella ha voluto trasformare il Catania da risultatista a giochista con un investimento ridotto della proprietà per una piazza così ambiziosa. E non solo…Tabbiani aveva bisogno di tempo e di spazi per mettere a frutto il suo dogma calcistico. E invece: ritiro a Zafferana a 40 gradi, e non in Trentino dove si potevano organizzare tante amichevoli con club di A e B, calciatori (quasi tutti svincolati) arrivati a fine agosto e infine allenamenti a Ragalna dove non è possibile “allenare” l’ampiezza e la profondità. Lo ha detto anche il presidente del Fiorenzuola Pinalli a Itasportpress che Tabbiani avrebbe trovato difficoltà a trasmettere il suo calcio in queste condizioni. E così è stato.
LA FOTO Ovviamente, serve una sterzata forte e decisa: non solo di risultati, ma anche di prestazioni. Perché fin qui il Catania non ha mai convinto, neanche nelle giornate migliori, neanche quando ha ricevuto a fine gara i complimenti via social del suo presidente Pelligra sempre pronto con foto pubblicate con tanto di bollicine, champagne e braccia alzate in segno di giubilo per la vittoria contro la Mariglianese o il San Luca. Ma neanche Pelligra avrebbe mai puto immaginare un inizio campionato così deludente della squadra. E lo stesso patron che chiede di invertire il trend negativo di risultati dopo essersi ritrovati in zona playout.
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