Corre il Catania di Jefferson e da due mesi nessuno riesce a fermarlo. Bisogna tornare indietro ad agosto per trovare l’unica sconfitta - a San Cataldo in Coppa Italia dopo i rigori- per vedere frenare la Banda Ferraro, capace di collezionare in Serie D 10 vittorie, 9 consecutive. E il giorno dopo il big match sul campo della vice capolista, scorrono nella mente e negli occhi gol e numeri di questa squadra favolosa, indiscutibilmente prima e per distacco in questo momento.
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Serie D
Il Catania corre più forte del Catania
Quei 96 punti…Numeri che oggi consentono una proiezione, o se volete meglio una suggestione. Raggiungere quel record del Piacenza in Serie D nella stagione 2015/2016 che conquistò 96 punti e 30 vittorie in campionato. Ma questo è un aspetto della storia che non ci interessa in questo contesto. Il paragone però regge perché la squadra di Giovanni Ferraro con 32 punti viaggia a una media partita di 2,66 che proietta a 90,44 punti. Di sicuro nello spogliatoio rossazzurro non stanno pensando a numeri e proiezioni del genere. Ma autostima e convinzione sono tali che il gruppo crede di poter vincere tutto, ragionando partita dopo partita. La stagione insomma sembra già indirizzata e non crea dubbi sul prosieguo. Il Catania ha mostrato una rosa così completa da poter guardare avanti con ottimismo. Perché poi l’obiettivo vero è quello di arrivare primi, la quantità di punti è relativa.
Il confronto Il Catania di Ferraro, se si può fare un confronto, corre più forte del Catania di Busetta che nella stagione 94/95 disputò il campionato di Serie D vincendolo con 53 punti (la vittoria valeva 2 punti). Nelle prime 12 giornate di campionato l'undici di Pasquale Marino e Vincenzo Del Vecchio, calcolando 3 punti per ogni vittoria, sarebbe stato primo ma con 21 punti. Vittorie arrivarono contro Rossanese, Invicta Potenza, Gela, Leonzio e Rotonda, un ko contro il Gravina Katane e Igea Virtus, Gioiese, Messina, Ragusa, Cariatese e Milazzo. Il Catania di Ferraro vola e tiene gli avversari a distanza con 10 vittorie e 2 pareggi. La morale è chiara: quella di Mosti prima e Busetta dopo faticò a imporsi, invece l'attuale Catania è una squadra nella quale ogni interprete conosce perfettamente battute e tempi. Anche chi, come Giovinco, ha giocato poco ma il mister non ha insostituibili e gli darà il giusto spazio.
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