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Serie C

Catania a testa bassa ma c’è chi brinda, chi tace mentre Robocop aspetta suo destino

Catania a testa bassa ma c’è chi brinda, chi tace mentre Robocop aspetta suo destino - immagine 1
Tirare il Catania fuori da queste sabbie mobili è un'impresa. La vetta della classifica sembra utopia, in questo marasma
Redazione ITASportPress

Dopo la prestazione davvero brutta di ieri contro un modestissimo Monterosi Tuscia, il Catania piomba in piena crisi. I tifosi si accaniscono con il tecnico, Luca Tabbiani ritenuto il principale responsabile di questa stagione finora assai deludente. E adesso il vicepresidente Vincenzo Grella, l'artefice unico del progetto Serie C, come dipanerà la matassa? Sarà disposto a dare retta a Tabbiani? I giocatori sono disposti a sostenere il mister, a credergli, a seguire le sue idee, a spendere ogni goccia di energia anche per lui? Di segnali di scarsa armonia nello spogliatoio non c'è traccia, ma con i risultati finora maturati Tabbiani è un tecnico delegittimato dai suoi tifosi  prim’ancora che dai risultati. Assordante il silenzio di Grella che non è mai intervenuto pubblicamente in conferenza stampa per difendere il tecnico e le sue scelte estive limitandosi a far arrivare tramite i canali "amici" la sua intenzione di non licenziarlo ma di dargli una fiducia a tempo.  

Pelligra quale sostegno? Da lontano invece è incomprensibile il sostegno presidenziale. Ma Pelligra è consapevole delle qualità dei giocatori e del lavoro svolto dal tecnico? E' consapevole della risposta dei tifosi che hanno portato nelle casse del club una montagna di soldi tra abbonamenti, botteghino e merchandising? E' consapevole che in Serie C Girone C per vincere non bastano i proclami e 2 milioni per costruire una squadra? Al momento il sostegno del patron australiano arriva da Melbourne con le foto sui social mentre brinda con champagne e caviale dopo ogni vittoria rossazzurra (Picerno, Casertana e Taranto) poi il presidente quando si perde o pareggia spegne il suo smartphone e non fa passerella. A Catania il suo credito si sta esaurendo ed è giusto che Pelligra prenda coscienza che la squadra ha dei problemi e ci metta la faccia. C'è da sostenere un ambiente depresso altro che sostenibilità finanziaria.


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Scelta di non scegliere Grella ha diritto di esprimere le proprie idee, di raccontare ai tifosi ciò che pensa e di stringersi con loro. A un patto, però: che poi vada fino in fondo al percorso che ha tracciato. Bisogna vedere per quanto tempo sarà disposto a difendere il suo allenatore, cercando di compattare l’ambiente attorno a lui, non concedere alibi allo spogliatoio. Provare a rafforzarne la posizione, insomma, salvo esonerarlo se contro l’Avellino non arriverà una sconfitta. Ma finora è davvero incomprensibile la scelta di non scegliere del vicepresidente.

Non solo Tabbiani Attenzione, però: sarebbe sbagliato pensare che le responsabilità dei guai del Catania siano da addebitare solo a Tabbiani. In realtà, a parte Chiricò e Di Carmine, la squadra costruita male da Grella non ha mai entusiasmato. Aver mandato via gente come Russotto, Giovinco e Lodi, che in questa squadra avrebbero giocato spesso visto il rendimento dei titolari di Tabbiani, si è rivelato un errore. Il tecnico ha modificato il modo di fare calcio dei rossazzurri, partendo dal 4-3-3 per poi cambiare contro Taranto e Monterosi ma alcune scelte sono incomprensibili anche quando ha dovuto gestire partite contro avversari modesti come il Monterosi Tuscia, una squadra di giovani ultima in classifica e con una striscia di sconfitte prima di ieri sera da brividi.

Catania forcaiola Per le critiche ricevute finora da stampa, tifosi e addetti ai lavori, il tecnico genovese deve essere mentalmente una specie di Robocop foderato di amianto e forse non basta. Riuscire ad allenare una squadra, forse sua, chi sa se ancora sua, mentre ovunque è l’apoteosi del #TabbianiOut, non è facile. E non è vero che questa piazza è forcaiola come qualche calciatore ha detto dentro lo spogliatoio per le critiche ricevute e ritenute eccessive dopo la vittoria contro il Taranto. A Catania la passione e l’entusiasmo pullula in ogni angolo della città e i giocatori devono sapere che indossare la maglia rossazzurra non è facile. Bisogna avere carattere e personalità. A Robocop Tabbiani resta un’ultima occasione per provare a trasformare i fischi in applausi, altrimenti sarà addio. E senza più ripensamenti.

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