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IL PRESIDENTE

Lecce, Sticchi Damiani: “Di Krstovic mi parlarono male, ma aveva ragione Corvino”

Lecce Sticchi Damiani
Lecce, Sticchi Damiani: "Di Krstovic mi parlarono male, ma aveva ragione Corvino". Le parole del presidente salentino
Redazione ITASportPress

"Lecce è un ambiente dove si può lavorare bene, c'è una bellissima atmosfera, abbiamo tutto un territorio che ci spinge e sostiene perché ha compreso la serietà del progetto". Esordisce così Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce a Radio Anch'io lo Sport. "È più semplice lavorare in una piazza completamente coinvolta che sa bene come questo bellissimo momento non appartenga alla nostra reale dimensione. La piazza si sta godendo il momento con intelligenza e maturità, ma sa che la squadra dovrà salvarsi, speriamo lo faccia il prima possibile. L'ambizione di questo campionato non può che essere questa".

Il terzo posto in classifica proietta i salentini allo scontro "diretto" con la Juve di domani sera: "Sulla carta la sfida è impari, ma questo succede quasi ogni domenica quando il Lecce scende in campo. Andrò a Torino, quando posso cerco di stare vicino alla squadra. Questa classifica, con il Lecce avanti di un punto sulla Juve, è una semplice curiosità, siamo all'inizio di campionato e nient'altro. Quello che per noi è importante è avere l'occasione di andare in uno stadio così prestigioso e dare una chance ai nostri giovani nati dopo il 2000 per mettersi in mostra al cospetto di una grande squadra. "


Da Baroni a D'Aversa, la qualità nel gioco del Lecce non è calata: "Con Baroni si era chiuso un bel ciclo con una salvezza difficilissima. D'Aversa era un profilo che ci sembrava giusto per poter lavorare con una squadra piena di giovani esordienti. Dopo un anno e mezzo rimasto fermo, aveva voglia di misurarsi in questo progetto in cui non è mai semplice viaggiare con così tante incognite. Viene in un club che sostiene i proprio allenatori, che va oltre il risultato e cerca di guardare oltre: da noi gli allenatori possono lavorare con calma, tranquillità ed equilibrio".

Un retroscena infine su Krstovic, l'uomo gol. La scommessa vinta da Corvino: "Il nostro ds lo seguiva già da tempo, avevamo mandato più volte i nostri emissari a vederlo. Dopo un lungo e segreto corteggiamento, abbiamo deciso di fare questa operazione. Come spesso accade, le relazioni dei nostri emissari non erano straordinarie sul giocatore. Mi ha detto Corvino che è una cosa che gli è successa in altre occasioni, cioè di prendere una decisione netta nonostante dal vivo il giocatore non abbia impressionato. Corvino è bravo in questo, sa vedere oltre".

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