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Il caso Catania

Macalli scuote Ghirelli che vara stretta e scarica responsabilità su iscrizione Catania

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Il caso Catania scuote i vertici della Lega Pro

Redazione ITASportPress

L'ex presidente della Lega Pro Mario Macalli ha spiegato molto chiaramente ai microfoni di Itasportpress.it quali sono le responsabilità degli attuali vertici federali sul caso Catania. Macalli ha chiamato in causa il numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli per aver iscritto il club etneo non facendo controlli accurati sugli investitori.  La SIGI, società proprietaria del club etneo non è riuscita neanche a pagare gli stipendi della nuova stagione e i calciatori stante l'insostenibilità del contesto, hanno deciso di mettere formalmente in mora la società al pagamento delle retribuzioni dovute, con l'assistenza dell'Assocalciatori. "È una situazione complessa da molto tempo, alla quale SIGI ha cercato di dare una risposta" ha detto Ghirelli mesi fa.

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Oggi Francesco Ghirelli è tornato sulla vicenda Catania: "Tutto ciò è una sofferenza per la Città, per i tifosi e per chi ama il calcio -riporta tuttoc.com-. Sigi ha ereditato una situazione critica e ha tentato e tenta di portare in porto una nave molto in crisi. Nessuno dimentica che allora ci fu una convergenza a Catania che esercitò una forte azione per salvare il Catania Calcio e spingere nella direzione di Sigi. Sarebbe opportuno che nessuno dimentichi quel passaggio e di conseguenza si impegni a rispettare quelle responsabilità che a Catania furono assunte e date. La pandemia ha semplicemente aggravato il quadro generale ed anche, per decretazione nazionale, consentito di abbassare le “barriere” per l’entrata in un campionato".

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BASTA DEROGHE E BLASONE - Ghirelli spiega anche che da adesso in poi sconti zero: "Oggi, FIGC, io sono totalmente d’accordo, pensa che la fase emergenziale non possa più prevedere deroghe, le barriere di ingresso tornino alla giusta altezza e si innovi, a partire dal fatto che si abbia contezza della effettiva consistenza economico-finanziaria per assicurare l’oggi e il futuro. In definitiva lo sguardo e le verifiche vadano fatte più con l’occhio rivolto sul presente e sul futuro e meno sul passato ( pur importante)". Quindi il blasone non conterà più e non ci sarà differenza tra un club che ha una storia in Serie A e un altro che ha sempre giocato in terza divisione.

VERIFICHE - Poi Ghirelli insiste sui controlli: "Bisognerà verificare la consistenza patrimoniale, finanziaria di chi acquista e si dovrà avere un piano economico-finanziario per la consistenza aziendale, un cambio radicale senza se e senza ma. Poi, vi è da aggiungere, licenze nazionali con tutte le regole da emanare prima dell’inizio del campionato affinché tutti conoscano le “regole di ingaggio” prima. Altra scelta ineludibile che abbiamo proposto, preiscrizioni a marzo, via il “teatrino” di giugno, luglio, agosto”, via le deroghe, stadi ed altro. Si iscrive chi programma, ha le infrastrutture sportive adeguate e chi ha consistenza economico-finanziaria. Aggiungo che occorre introdurre la flessibilità dei contratti. Queste sono le proposte che scaturiscono dalla esperienza concreta e che sono da noi considerate ineludibili per mettere in sicurezza il campionato e il calcio".

 

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