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Gabbiadini: “Coronavirus? Ansia per mia moglie e i miei figli. Avuta brutta tosse e non sentivo gli odori…”

Gabbiadini (getty images)

L'attaccante della Sampdoria racconta il brutto momento vissuto

Redazione ITASportPress

Prima la paura, poi, per fortuna, la guarigione. Manolo Gabbiadini, attaccante della Sampdoria, si racconta dopo aver superato la battaglia contro il coronavirus. Il centravanti ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport in cui ha raccontato il modo in cui ha affrontato il Covid-19.

MALATTIA - "La prima settimana ho avuto un giorno la febbre, altri 5-6 una brutta tosse, in più non sentivo gli odori e avevo un po' di mal di schiena", ha detto il classe 1991. "Nel complesso devo dire che è stato tutto sopportabile. Mi ricordo che quando il dottor Baldi mi disse che ero risultato positivo ci sono rimasto male. Il primo pensiero più che per me, è stato per mia moglie e i due bambini piccoli. Ammetto che un po' di ansia l'ho avuta". "Una settimana dopo la positività avevo provato a fare qualcosa, ma sono stato costretto a fermarmi perché non ero al top e così mi sono limitato a qualche allungamento per la schiena".

FUTURO - Dopo la paura, il sospiro di sollievo: "Dopo 15 giorni ho ripreso con la cyclette e gli elastici seguendo i programmi che lo staff tecnico ci manda ogni sera su Whatsapp. Se il calcio supererà la crisi? Di certo, ma non bisogna aver fretta di tornare subito a fare tutto come prima. Il prossimo gol in Serie A lo dedicherà a tutte le persone che ci stanno mettendo la faccia andando a lavorare in prima linea. Cosa sogno con la Sampdoria? Di continuare a fare bene e di dare il mio contributo a questa squadra che mi ha ricomprato. Quando l'emergenza per il coronavirus sarà alle spale, ho voglia di togliermi delle soddisfazioni con questa maglia".