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L'ACCADUTO

Bambina con la maglia di Vinicius aggredita dagli ultras dell’Atletico

Real Madrid Vinicius
In queste ore, La Liga ha denunciato alla Procura la presunta "intimidazione" da parte di un gruppo ultras dell'Atletico Madrid nei confronti di una bambina di 8 anni. Il motivo? Indossava una maglietta di Vinicius nei pressi del Metropolitano
Redazione ITASportPress

Ancora caos in Spagna a causa del razzismo. In queste ore, La Liga ha denunciato alla Procura la presunta "intimidazione" da parte di un gruppo ultras dell'Atletico Madrid nei confronti di una bambina di 8 anni. Il motivo? Indossava una maglietta di Vinicius nei pressi del Metropolitano alla vigilia del derby madrileno poi vinto dalla squadra del Cholo Simeone grazie alla doppietta dell'ex Juventus Alvaro Morata.

Il quotidiano spagnolo "El Mundo" ha riferito che LaLiga possiede le immagini di ciò che è accaduto nelle scorse ore a Madrid. La zia e la madre della vittima invece,  hanno già sporto la denuncia.


Hanno iniziato a cantare 'Viking, no', 'scimmia', 'fottuta donna nera', 'vattene da qui o uccideremo quella fottuta ragazza'..."

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Intercettata dal programma "El Larguero", Silvia, la zia del minore, ha parlato di quanto accaduto in quelle ore prima del derby di Madrid. "Stavamo passeggiando per la Civitas Metropolitano; c'era un raduno del fronte dell'Atletico e siamo rimasti a guardarlo, io sono membro da sempre. Hanno iniziato a cantare "Vikingo, no", "scimmia", "merd* nera". E all'inizio vi giuro che non sapevamo che fosse colpa nostra. Mi sono addirittura guardato indietro pensando che fuori stessero parlando dei Vichinghi a un gruppo di ragazzini che passavano dietro. Non avrei mai immaginato che era a causa della ragazza. Finché un ragazzo si avvicinò e mi colpì sul braccio. "Vattene di qui o uccideremo quella ragazza. E poi alzi lo sguardo e vedi un sacco di gente, una folla molto grande che indica la ragazza, la insulta, canta contro di lei" - ha raccontato la zia della vittima. Poi, ha concluso sulle condizioni della nipote: "Ha avuto un terribile attacco d'ansia. L'ho tirata fuori di lì il prima possibile mentre lei si è coperta lo stemma e la maglietta. La prima notte si è svegliata più volte pensando che stavano venendo a prenderla. Ha avuto molti incubi. Non sa perché è successo tutto. Mi ha detto per favore di non portarla ancora allo stadio" - ha concluso.

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