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VERSO L'ADDIO

Busquets: “Addio al Barcellona deciso dopo Mondiale. Mai stato giocatore mediatico”

Barcellona Busquets
Ormai prossimo a salutare il club, il centrocampista spagnolo ha ripercorso alcune tappe della sua carriera in blaugrana.
Redazione ITASportPress

Sergio Busquets è ormai prossimo alla fine della sua storia col Barcellona, almeno per quanto riguarda il calcio giocato. Il centrocampista dirà addio al termine della stagione e a Barça TV ha raccontato un po' del suo tempo trascorso in maglia blaugrana, tra emozioni dell'inizio e ultimi anni.

Sulla sua carriera in Catalogna: "Non sono stato un personaggio molto mediatico, il mio lavoro era diverso. È normale che i giocatori di riferimento siano quelli che segnano gol, assist. E' più appariscente per i tifosi, anche se il pubblico mi ha sempre rispettato", ha detto Busquets. "Se ne va uno di casa, che ha dato tutto. Non sono partito con una tripletta come Xavi, ma vincendo campionato e Copa. Parto colmo di gratitudine e avendo la soddisfazione di aver aiutato tutti . Ho pensato a tutti prima di me. Soddisfatto, felice, pieno e privilegiato".


A proposito dell'ultima gara giocata al Camp Nou: "È stato emozionante, ma ero tranquillo perché ho dato tutto. Lasciare con la sensazione di essere importante è qualcosa di splendido. Ho voluto ringraziare i compagni di squadra, l'applauso di tutto lo stadio è stato molto emozionante . Vedere la famiglia sugli spalti, tutti in piedi, i rivali... Mi sono passati davanti tante cose vissute, i titoli, lo stare insieme giorno per giorno, i momenti più difficili. È stato un viaggio meraviglioso".

Dopo aver riassunto la particolare stagione vissuta tra flop in Champions ed Europa League ma il bel successo della Liga, Busquets ha svelato anche il momento in cui ha deciso di lasciare il club: "Volevo aspettare il Mondiale, era chiaro che fosse l'ultimo e chiudere prima di tutto con la Spagna. Poi mi sono concentrati sul Barça e ho deciso: a gennaio ho valutato pro e contro. Ho parlato con me stesso e mia moglie, è stato facile. È il club del mio cuore, sono qui da quando avevo 15 anni, non mi sono mai mosso. Mi allenavo e i miei compagni e lo staff mi dicevano che dovevo rinnovare per almeno un altro anno. Sono cose che ti fanno dubitare, ma alla fine arriva un momento in cui dici 'Sono qui da 15 anni, sono un privilegiato perché ho giocato nel miglior club del mondo'. Ora vorrei una nuova esperienza, con la famiglia".

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