Botta e risposta dopo gli incidenti scoppiati al termine della partita di qualificazione al Mondiale 2026, quando i giocatori della Vinotinto sono stati aggrediti dalla polizia locale
È stato un turno quanto mai turbolento il sesto delle qualificazioni ai Mondiali 2026 per il Sud America. Oltre ai gravi incidenti tra tifosi prima di Brasile-Argentina, attimi di tensione si sono registrati anche a Lima, dove Perù e Venezuela hanno pareggiato per 1-1.
Il caos è scoppiato a fine partita, quando i giocatori ospiti sono andati a salutare e ringraziare i propri tifosi. L’intervento della polizia in assetto antisommossa ha surriscaldato il clima e i giocatori venezuelani sono stati addirittura raggiunti da manganellate.
La Federazione venezuelana ha prontamente condannato quanto accaduto attraverso un lungo comunicato, nel quale si è fatto accenno a attacchi “verbali, fisici e xenofobi da parte delle forze dell’ordine peruviane”, oltre che ai problemi con il volo di ritorno, con accuse al Perù di aver sequestrato l'aereo. La replica di Lima è stata immediata, attraverso un intervento del Governo.
Il Ministero degli Esteri peruviano ha infatti spiegato che il ritardo del volo di ritorno del Venezuela è stato dovuto alle sanzioni commerciali internazionali attualmente in vigore verso Caracas.