Ter Stegen: “L’Inter ha dimostrato che con un po’ di fortuna si può arrivare in finale di Champions”
"Quando ho saputo questo, sono andato a parlare direttamente con Monchi. Gli ho detto: 'Senti, mi è venuto in mente questo, non so cosa sta succedendo, non so se mi volete o no. Sii onesto con me e sistemeremo tutto senza problemi. Sono a tua disposizione'. Non so quale crisi economica potesse avere il Siviglia, ma dopo quella conversazione è andato tutto storto. Volevo solo conoscere i pensieri del club e mi ha detto che se avessi trovato qualcosa me ne sarei andato. Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, insistendo e molestandoci per firmare la risoluzione".
Da qui la situazione degenera: "Sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: 'Guarda Monchi, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene'. E poi c'è stato un po' di conflitto. Gli ho detto che era la persona più ingannevole che avessi mai incontrato nel mondo del calcio e mi ha attaccato. È venuto verso di me, mi ha afferrato per il collo, ci siamo allontanati e hanno dovuto separarci completamente. Dopo ciò, non volevo continuare lì in nessuna circostanza".
"Al Siviglia ero felice, ho sempre giocato e anche se stavamo attraversando un momento sportivo difficile, ero convinto che saremmo andati avanti, come alla fine è stato. Ma non è come si dice in molti posti, specialmente sulla stampa sivigliana, dove si dice che sono sceso dalla nave. Non è nella mia mentalità. Sono stato al Real Madrid tanti anni e non mi sono mai arreso, ho sempre cercato di lottare per un posto, a volte ci sono riuscito, altre volte no. Ma scendere dalla nave in questa vita, mai".

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