Il brasiliano ha proseguito: "Solamente due persone sanno cosa è successo e soprattutto solo due sanno soprattutto cosa non è successo. Io non ho nulla da nascondere, ci sono tante speculazioni: si parla di mie infinite versioni e alla fine invece, io ho testimoniato solo due volte davanti al giudice. Intanto, però, hanno già deciso che sono colpevole, sono in carcere dal 20 gennaio e non sono ancora stato processato. Non mi permettono di tornare alla normalità".
Il calciatore non comprende neppure la paura di fuga che tutti temono: "Sono andato alla polizia di mia spontanea volontà dal Messico e mi sono rifiutato di andare in Brasile, un paese che non avrebbe collaborato con la Spagna. L'ho fatto per difendermi e dimostrare la mia innocenza. Non capisco perché si abbia timore di una mia fuga, oggi la mia vita è qui a Barcellona. Ho e ho sempre avuto un progetto di vita in Spagna e ha garantito con tutti i mezzi che avrei continuato da qui".
E infine: "Dimostrerò che non sono colpevole ed è stata una relazione consensuale. Non mi verrebbe mai in mente di imporre l'atto sessuale a qualcuno, come è stato raccontato", le parole di Dani Alves tramite la tv.
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