La nazionale del Titano, inserita nel girone H vinto dalla Danimarca davanti alla Slovenia, è una delle cinque che ha chiuso il percorso di qualificazione con zero punti, insieme a Cipro, Malta, Gibilterra e Liechtenstein, ma è riuscita appunto a segnare "ben" tre reti. Sono ben cinque le nazionali che hanno fatto peggio: Gibilterra con zero, Lichtenstein con una, ma anche Malta, Far Oer e Estonia con due.
La particolarità è che fino alla settima partita San Marino era ancora senza gol realizzati, poi ecco la “svolta”, grazie a un percorso più che dignitoso negli ultimi 270 minuti (tre gol fatti e sette subiti), che ha permesso alla nazionale del ct Costantini di migliorare un piccolo, ma significativo primato.
Il 17 ottobre scorso a Serravalle il momentaneo pari di Alessandro Golinucci nella partita vinta poi 2-1, tra le polemiche, dalla Danimarca ha permesso di rompere il ghiaccio, poi ecco le due reti ravvicinate.
Il 17 novembre è toccato a Simone Franciosi in casa del Kazakhistan per il provvisorio 2-1 per i padroni di casa, poi vittoriosi 3-1. Il posto nella storia se l’è ricavato però Filippo Berardi, trasformando contro la Finlandia allo scadere il calcio di rigore che si era procurato per un fallo di Richard Jensen, che ha fissato il definitivo 1-2.
Un penalty storico per l’ex giocatore di Rimini e Vibonese, tornato a giocare con continuità in patria con i Cosmos dopo tanti problemi fisici, e per tutta San Marino, a cui ora non resta che confidare in un sorteggio “clemente” per le qualificazioni al Mondiale 2026, per sperare di ritoccare ancora il proprio record…
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