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Serie C, il presidente Marani: “Non siamo noi il problema del calcio italiano”

Serie C, il presidente Marani: “Non siamo noi il problema del calcio italiano” - immagine 1
Le parole del presidente della Lega Pro intervenuto allo CDay
Redazione ITASportPress

Intervenuto in conferenza stampa nel corso del "C Day", il presidente della Lega, Matteo Marani, ha parlato dei primi mesi del suo operato. Bilancio positivo per Marani, che spiega così l'impatto con la nuova realtà e il rapporto con le varie società: "Prima di tutto di aver creato un gruppo di lavoro, con competenze specifiche e di grande valore. Con un clima sereno. In Lega Pro se una società ha un problema nei nostri uffici una risposta la danno. Questo rende già il clima più sereno e produttivo. Tanto che in nove mesi non è mai stato necessario votare in Consiglio: questo significa che c’è grande condivisione. In sette giorni siamo riusciti a chiudere il nuovo contratto televisivo. Una cosa che non credo nessuna altra lega sia mai riuscita a fare".

Serie C, le parole di Matteo Marani: "Sostenibilità e novità sulle multe in arrivo. Seconde squadre? Non cambierà il format"

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Sul tema seconde squadre, Marani ha spiegato: "Parto dalla fine dicendo che le norme attuali non verranno toccate, quindi ci sarà l’inserimento di una terza formazione B solo ‘a completamento d’organico’. Se tutte le società aventi diritto di partecipare alla Serie C avranno le carte in regole per farlo è giusto che mantengano tale diritto. La cosa importante è che dobbiamo andare in sovrannumero”. In generale sul campionato e la sua ossatura storica, il presidente Matteo Marani spiega: "La Serie C deve essere un giusto mix fra calciatori giovani ed esperti. Il problema in quest’ottica è che non c’è più sbocco verso l’alto. C’è un tappo. Prima i calciatori crescevano in C, facevano palestra in B e poi approdavano nel grande calcio. Adesso invece si è creato uno sbarramento che ingolfa il sistema. Anche in questo caso, però non si può ragionare a compartimenti stagni. Serve una riforma di sistema in modo che la Serie A compri dai club di Lega Pro”.


Sull'utilizzo del VAR in Serie C, Matteo Marani ha aggiunto: "Prima di tutto quest’anno avremo il VAR in tutti i playoff e playout e non è una cosa di poco conto considerando il tipo d’investimento che serve per attivare questo tipo di tecnologia. Applicarla a tutto il torneo di Serie C, invece, richiederebbe un investimento pari a circa 14 milioni di euro. Una cifra impossibile. Anche perché, è giusto ricordarlo, che la Serie C ha il triplo delle gare della Serie A e della B. Questo necessiterebbe anche di un numero importante di addetti che al momento non ci sono neanche". Sul possibile cambio in alcune fondamenta della competizione, Marani spiega: "Possiamo cambiare qualcosa, soprattutto sul piano tecnologico. Ma cambiare format prima di non avere una vera riforma non avrebbe senso. Quando è accaduto nel recente passato, ha portato ad una spaccatura della quale la Serie C non ne ha bisogno". Sulle novità in arrivo, Marani svela: "Ne dico una. Il Consiglio ha appena deciso di redistribuire ai club le multe che nel corso della stagione vengono comminate alle stesse società. Si trasformeranno in fondi a cui potranno attingere per finanziare progetti riguardanti i settori giovanili". 

Infine, come vede il presidente Matteo Marani la Serie C tra cinque anni? La sua risposta: "Una categoria misurata sulla sua sostenibilità. Serve ovviamente una visione d’insieme che deve aiutare ogni categoria. Con gare che vengono disputate in impianti adeguati, al passo con l’Europa. Quello di Cesena è un esempio per me: 18/20mila spettatori tenuto benissimo. Ecco vorrei una Serie C come tutti impianti simili a quello".

 

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