E proprio su Spalletti: "Quando Spalletti ha comunicato l'addio? Esattamente quando lo ha detto a tutti. È venuto e ci ha comunicato la sua decisione. Non un momento prima. Se sono rimasto sorpreso? Sì. Perché era stato fatto un grande percorso e perché nel calcio i cambiamenti spesso avvengono quando le cose vanno male. Però lui ha preso la sua decisione, nel calcio e nella vita non ci sono cose giuste o sbagliate".
Sugli obiettivi della stagione: "Cosa mi aspetto dal Napoli? Un Napoli determinato a dare continuità a quello che ha ottenuto con merito nella stagione passata. Non credo che le altre debbano colmare il gap con noi. Nel senso che ogni campionato ha la sua storia e Inter, Milan, Juve, Roma e Lazio giocheranno per lo scudetto. Non c’è nulla di scritto, perché poi la vera differenza la farà la continuità nel rendimento e nel cammino. È questa l’arma vincente".
Nei sogni di Raspadori anche uno in particolare con la finale di Champions che si giocherà a Wembley: "Lo stadio del trionfo dell’Italia. Indimenticabile. Sarebbe un sogno arrivarci con il Napoli in quel posto magico per la nostra Nazionale".
E su cosa servirà per raggiungere questo traguardo: "La fortuna. Ma le cose non le regala nessuno, vanno prese. Non basta dire: vogliamo arrivare in alto. Per farlo la strada da percorrere è quella del lavoro quotidiano, è quello che si faticando ogni istante del giorno".
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