Brescia, Cellino: “Il futuro del club non appartiene a me”

In attesa di scoprire quale sarà il futuro del Brescia, Massimo Cellino è intervenuto a margine dell'udienza del Tribunale del Riesame, sulla richiesta di dissequestro di un milione di euro. Il proprietario delle Rondinelle si sta battendo in un'aula da tempo ormai, nella speranza di agguantare un ripescaggio in Serie B oltre che evitare un'onerosa multa.

Intercettato da Bresciaoggi, il massimo dirigente ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto cariche: "Attendo solo aggiornamenti dal tribunale, nient'altro. Il futuro del Brescia non mi appartiene più".

E ancora: "Brescia deve essere iscritta in A e non in B, perché è una società che ha tutto della Serie A. Perché c’è qualche società che non ha manco i palloni. In Italia se non fai i centri sportivi, non fai gli stadi, allora io sono un coglione che ha fatto il centro sportivo e lo stadio a Brescia. Qui si spendono i soldi per i procuratori, per strapagare i giocatori, per altri costi. Però non si spende un soldo per fare gli stadi, per fare strutture. Se le strutture non sono importanti in un paese che vuole fare lo sport, cosa sono?".