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CUORE BLUCERCHIATO

Sampdoria, Osti: “Ferrero era cambiato. Gabbiadini e Quagliarella i miei colpi migliori”

Sampdoria Osti
Dopo dieci stagioni e mezza, Osti fa un bilancio della sua esperienza alla Sampdoria. L'ormai ex dirigente ha parlato a 360° di tutto quello vissuto nel tempo.
Redazione ITASportPress

Lunga intervista a Il Secolo XIX per Carlo Osti storico dirigente della Sampdoriache vanta ben 3.846 giorni in blucerchiato, secondo dietro a Borea. Il dirigente ha avuto modo di parlare della società ma anche di fare un bilancio della sua lunghissima esperienza.

"Sono orgoglioso di essere secondo, come durata, solo a Paolo Borea, ds che architettò la Sampd’oro, un uomo di grande professionalità e umanità. È particolarmente contento di essere entrato nella storia di questo club", ha detto Osti.


Diverse le parole anche su tutte le persone con cui ha lavorato all'interno del club a partire da Edoardo Garrone: "Gli sarò sempre grato. Grazie a lui ho potuto conoscere e vivere questo club meraviglioso. Di solito arrivava a Bogliasco il sabato mattina con la sua smart gialla, si informava, chiacchierava. Durante il periodo della sua presidenza, ho avuto con lui un buon rapporto, mantenuto anche dopo. Penso che tra noi ci sia stima reciproca".

Un ricordo pure su Ferrero: "La mattina della sua presentazione l’impatto è stato forte. Si dimostrò, da subito, un uomo istrionico, informale, provocatorio, quasi pirandelliano. Mi accorsi, molto presto, che aveva saputo assemblare un gruppo di lavoro nel quale riponeva grande fiducia, concedendo la massima autonomia. Con lui ho passato anni gratificanti sotto l’aspetto professionale, ma poi qualcosa inspiegabilmente si ruppe e mi accorsi che non apprezzava più il mio modo di fare calcio particolarmente trasparente e poco “elastico”, preferendo appoggiarsi ad altre persone. Quello che successe nel settembre 2021 non me lo sarei mai aspettato e ancora oggi per me resta incomprensibile. Da quel momento non ci siamo più sentiti".

Spazio anche ai suoi colpi di mercato. Sui singoli giocatori Osti ha detto: "Il primo nome è Fabio Quagliarella. Preso nel gennaio del 2016 e in 5 anni ha segnato quasi 100 reti. Un acquisto incredibile, pagato poco più di due milioni. Non stava vivendo un grandissimo momento al Torino e poi si capì perché. È un campione senza tempo in campo e di grandi qualità morali nello spogliatoio. Con i suoi gol ha permesso alla Sampdoria di mantenersi a certi livelli. Poi, Manolo Gabbiadini, un attaccante dalle qualità straordinarie, che ha dimostrato un grande attaccamento alla maglia blucerchiata. Gli feci il primo contratto da professionista all’Atalanta e poi lo presi due volte alla Sampdoria. Cito Torreira, Schick, Fernandes, Muriel, Zapata, Andersen e… permettetemi anche Thorsby, il simbolo della classe operaia che va in paradiso. Il brutto anatroccolo che nessuno voleva, che doveva andare all’Entella, alla Cremonese… Ma lui non si è mai demoralizzato, correva 13 km a partita, sempre con la bava alla bocca. Arrivato a costo zero, può essere considerato l’essenza della plusvalenza".

Dopo aver spiegato che la sua Samp più bella è stato "la prima: il settimo posto di Mihajlovic con 56 punti", ecco un auspicio per il futuro: "Mi auguro che la Sampdoria possa ritornare il prima possibile in Serie A perché la rinascita di Genova passerà inevitabilmente anche dal calcio. E necessariamente attraverso la Sampdoria. E lo meritano i suoi tifosi dopo aver vissuto tante sofferenze. Meritano che la Sampdoria ritorni a livelli prestigiosi, perché hanno dimostrato anche in questa stagione di grande difficoltà una passione e un cuore infiniti".

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