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Mondo rossazzurro

Catania, Grella: “Dopo nove mesi qui vi dico qual è la mia più grande sfida”

Catania Grella
Le parole del vice presidente a Itasportpress

Tutto è iniziato esattamente nove mesi fa: 13 luglio 2022, il presidente del Catania Ssd, Rosario Pelligra ha costituto la nuova società del club etneo, chiamando Vincenzo Grella per avviare la costruzione di un nuovo ciclo. Il vice presidente rossazzurro ai microfoni di Itasportpress.it ha parlato del progetto della società etnea evidenziando quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine. Intervista che proponiamo in tre parti. 

Grella, nove mesi dopo, quanto è cresciuto il progetto-Catania e qual è stata la trasformazione più significativa?

"Sapevamo quali erano le difficoltà di creare una nuova società in poco tempo in una città che aveva sofferto dal punto di vista calcistico. Abbiamo subito avuto una linea diretta con tutta la città pesando le parole. L’obiettivo sin da subito era quello di riportare entusiasmo e ridare orgoglio e identità alla città e obbligatoriamente riportare il Catania in Serie C. Un percorso che si coniuga con la cultura di vivere lo sport attraverso la nostra visione. Nove mesi dopo sono contento dei risultati raggiunti. E' un premio al nostro lavoro. Adesso ci adoperiamo per migliorare ancora la società e anche la squadra di calcio".

Coniugare sport e business non è facile e oggi molti presidenti si affidano a figure manageriali esterne. Lei si sente più un manager professionale o un uomo di fiducia del proprietario del club?

"Direi entrambe le cose. Un bravo dirigente deve essere competente in tutto. Bisogna seguire una linea progettuale facendo attenzione a costi e ricavi. Bisogna avere il coraggio di fare investimenti per rendere il club sostenibile ma con un obiettivo ben chiaro: non con aumenti di capitale. Detta così è un po’ semplice, ma sono i dettagli che fanno la differenza. La visione della Pelligra Group per il futuro è chiara. La mia grande sfida a Catania è di mantenere un certo equilibrio in un luogo dove non è per nulla facile. Non voglio illudere la gente ma far vedere che nostre idee possono fare la differenza".

Ha spesso detto che il calcio dovrà partire dal territorio, dallo sviluppo e formazione dei giovani calciatori attraverso il settore giovanile. Dunque vivaio, scouting e infrastrutture. Il potenziamento generale del club grazie all’impulso e alle risorse investite dal presidente dovrà partire da qui?

"Giusta sintesi. Abbiamo aggiunto alcune voci non previste nel budget di quest’anno anche in funzione della prossima stagione. Faremo dei ritocchi all’assetto dirigenziale per avere una organizzazione capillare che serve a rendere questo club sostenibile e forte. Con questa base solida potranno arrivare i risultati sportivi. Per il settore giovanile e la squadra femminile, vogliamo portare una idea di calcio e una metodologia che dia a tutti i giovani gli strumenti per arrivare in prima squadra. Chi entra nella nostra famiglia deve avere questa ambizione poi gli strumenti li metteremo noi, ma si deve andare avanti con meritocrazia e senza raccomandazioni di questo o quel soggetto. Io farò da supervisore. Dobbiamo fare ancora tanto, ma la via è giusta".

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