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Catania, Grella: “Il rapporto con i tifosi e idea stadio. In A per restarci a lungo”

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Le parole del vice presidente ai microfoni di Itasportpress

Tutto è iniziato esattamente nove mesi fa: 13 luglio 2022, il presidente del Catania Ssd, Rosario Pelligra ha costituto la nuova società del club etneo, chiamando Vincenzo Grella per avviare la costruzione di un nuovo ciclo. Il vice presidente rossazzurro ai microfoni di Itasportpress.it ha parlato del progetto della società etnea evidenziando quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine. Intervista che proponiamo in tre parti.

Il Massimino viene considerato un asset importante per lo sviluppo del club. Studierete interventi per farlo diventare il centro della vita dei tifosi del Catania rendendolo funzionale sette giorni su sette?

"Il progetto di Pelligra prevede uno stadio funzionale che possa ospitare più eventi. L'impianto modernizzato dovrà essere un luogo di ritrovo per tutti i tifosi. Progetto però non ancora attuabile. Noi per adesso ci concentriamo sulla realizzazione di un centro sportivo che è fondamentale per il destino del nostro club. Bisogna tenere d’occhio anche ai conti per questa infrastruttura e non ripetere gli errori del passato che hanno portato poi alla rovina del club rossazzurro". 

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Il tifoso catanese avendo visto per 17 anni la Serie A è esigente e non tollera il pareggio e figuriamoci la sconfitta. Quale sarà in futuro il rapporto tra la società e i tifosi dei gruppi organizzati? Ci sarà un legittimo rispetto dei ruoli?

"Il rispetto sta alla base di tutto e comunicheremo in modo chiaro. Non pretendo che tutto quello che faccio venga condiviso, so che qualche mia decisione a volte sarà scomoda per qualcuno, ma non ho paura di fare delle scelte. I tifosi devono sapere che daremo una vera identità e uno stile al club e ai calciatori. Chi indosserà la maglia del Catania, deve sempre rispecchiare i valori della società e dei tifosi. Il popolo rossazzurro vedendo come la società tiene a questa identità, curando tutti i dettagli, sarà orgoglioso e sono sicuro che non contesterà per un risultato non positivo. Possiamo perdere una partita di calcio ma non l’identità. Confermo che questo sarà un mio preciso impegno e un punto fondamentale per far crescere questa società". 

La disponibilità economica-finanziaria del dott. Pelligra è considerevole, per il ritorno in Serie A club come Monza, Frosinone e tanti altri hanno speso quasi 100 milioni. I tifosi possono sognare la Serie A in 5 anni?

"Non ho la sfera di cristallo e non saprei dire quanto tempo servirà per arrivare in Serie A. Ma quello che più conta è quanto tempo rimarremo nel massimo campionato. Questo devono sapere i tifosi. Non vogliamo deludere la nostra gente con le solite promesse. I tifosi dovranno andare in giro per l’Italia a testa alta perchè la loro società e la loro squadra li rappresenterà impeccabilmente. Ci vuole tempo ma ribadisco che noi vogliamo essere protagonisti in Serie A rimanendoci per lungo tempo. Arriveranno momenti difficili perchè nel calcio non si vince sempre e proprio in quei momenti si vedrà se la nostra è una vera famiglia con grande senso di appartenenza". 

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Per fare grandi cose serve avere una grande anima di squadra che in questo Catania c’è. In C l’asset di questa squadra quanto sarà ritoccato?

"Una cosa è certa: faremo una riflessione su quello che offrirà il mercato tenendo sempre d’occhio al budget per la Serie C. Chi arriverà a Catania dovrà avere tutte le caratteristiche che servono per farci fare un salto in avanti. Io sono per la continuità ma verrà fatta una riflessione caso per caso e prenderemo una decisione che sarà collegiale e non di una sola persona su allenatore e giocatori. Chi andrà via, sarà sostituito degnamente".

Cosa ha lasciato al calcio da giocatore Grella?

"Bellissimi ricordi e ottenuto grandi soddisfazioni venendo da un paese dove il calcio non è lo sport nazionale. Avevo due sogni da bambino: di giocare in Serie A e di partecipare al Mondiale con l’Australia uscendo dal campo sempre a testa alta. A 17 anni mi dicevano di lasciar perdere il calcio e proseguire gli studi ma ho fatto sempre di testa mia e alla fine sono riuscito a realizzare i miei sogni..."

Immaginiamo che le hanno detto di non prendere il Catania e lei invece...

"Sì confesso che in tanti mi hanno sconsigliato di avviare la costruzione di un nuovo ciclo del Catania ma mi sono preso questa responsabilità. Come ho fatto da bambino, ho ascoltato il suggerimento di amici e familiari, ma ho accettato questa sfida. Ho grande passione per il calcio e non ho voglia di riposarmi. Ho stimoli nuovi e Catania è un gigante che dorme che va risvegliato. Questa città ha grandi potenzialità e non solo nel calcio. Io voglio far parte della rinascita del club e della città che merita tanto di più".

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