ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

Serie C

Catania, il 4-3-3 basico di Tabbiani ha le ore contate

Catania, il 4-3-3 basico di Tabbiani ha le ore contate - immagine 1
Il tecnico rossazzurro sta provando delle soluzioni alternative per il suo Catania
Redazione ITASportPress

Il Catania non convince neanche gli addetti ai lavori. Roberto Rambaudi, ex calciatore, commentatore sportivo di Rai Sport che proprio lunedì ha visto da vicino la squadra di Tabbiani contro il Foggia, intervenuto a Catanista ha detto: "Il Catania fa un 4-3-3 abbastanza basico ma non ho visto situazioni innovative". Sono in tanti a pensarla come Itasportpress sul 4-3-3 degli etnei. Le poche occasioni da rete costruite sono una costante in queste prime quattro partite di campionato. La squadra non riesce a finalizzare bene anche perchè il 4-3-3 è scolastico.

Soluzioni alternative Il tempo degli esperimenti nel calcio non finisce mai e difatti in qualsiasi categoria gli allenatori sono sempre al lavoro per trovare soluzioni nuove. Anche nel corso della stagione un’intuizione può fare la differenza e Tabbiani dopo quasi un mese dall’inizio del campionato non può pensare che il suo 4-3-3 sia già definito. Molti lo hanno giudicato monotono e prevedibile con le difese avversarie che lo rendono innocuo. Certo il 4-3-3 del Catania è solo un vestito, può essere adatto o meno al fisico che lo indossa; si può portare in modi diversi; e si può anche modificare. E’ determinante l’interpretazione che i giocatori danno al sistema prescelto dal tecnico genovese.


L'impronta nuova di Grella Tabbiani ha portato le sue idee di un calcio aggressivo e propositivo che cerca più azioni in verticale, esterni che stringono, mezzali che cercano l’ampiezza. Anche nella zona bassa si applica il 4-3-3 con pressing alto, così come alta è la difesa, ricerca della costruzione dal basso puntando su verticalizzazioni continue e l’uso intenso delle catene laterali.  Ma è in mezzo che il Catania deve presentare idee diverse e una personalità diversa nella costruzione. Ladinetti è un regista di professione ma non ha le qualità di un play in grado di accelerare con la palla al piede. All’’ex Pontedera è stato dato uno spartito che ne esalti le sue geometrie ma non è veloce e il suo essere compassato penalizza anche la manovra rossazzurra. Insomma l’impronta differente dal passato (recente) voluta dal vice presidente Vincenzo Grella non c’è. Aver scelto l’ex Fiorenzuola per aggredire e provare a vincere ancora non ha dato i suoi frutti.  

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Itasportpress per scoprire tutte le news di giornata.