Serie C

Catania, non ci siamo. Ecco cosa non va se non vinci giocando bene

Redazione ITASportPress

Paura del Diavolo Nel primo tempo il Catania ha avuto quasi il 70% di possesso palla ma ha concluso poco, così ha permesso al Foggia di essere impietoso nei ribaltamenti di fronte e quell’essere teoricamente padrone del gioco in realtà ha finito per penalizzare i rossazzurri. Più in generale sono venuti meno in diversi momenti della gara gli sbocchi sulle fasce: gli esterni sono rimasti larghi, ma uno contro uno si sono trovati sempre raddoppiati. E anche il cercare di portare gli esterni bassi in mezzo al campo non ha funzionato granché. Il Foggia piazzando Peralta su Ladinetti e alzando il pressing ha chiuso gli spazi al Catania con tempi perfetti nell’aggressione. Grande densità in mezzo per i ragazzi di Cudini. Riconquista palla e ripartenze dritti per dritti in porta: l’hanno giocata così e l’hanno vinta così, in verticale. E’ stata la chiave della partita. Il problema adesso è il feeling con la squadra e l’autostima dei singoli che viene messo a dura prova da una piazza esigente che però non fa mancare mai il sostegno. 14 mila tifosi che sono usciti dallo stadio delusi e che giustamente a fine gara hanno fischiato il Catania.

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