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Mondo rossazzurro

Catania, Pelligra conferma Bresciano per il risanamento competitivo

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Grandi manovre societarie per riportare il club rossazzurro in Serie A

Per costruire una squadra vincente c'è bisogno di dirigenti intelligenti e capaci. E' questa la forza del Catania di Rosario Pelligra. Il patron australiano dopo aver vinto il campionato di Serie C ha bisogno di aggiungere al suo gruppo di qualità un nuovo cervello. E finalmente è arrivato il momento di piazzare dietro la scrivania Mark Bresciano visto che si parla da tanto tempo del nuovo ruolo nella società etnea.

Bresciano - L'ex calciatore australiano, che ha un ruolo all'interno della Federazione, è stato immortalato giorni fa con la maglia rossazzurra tra le mani e questo ha fatto insorgere i tifosi del Palermo. Esattamente era con un gruppo di tifosi rossazzurri degli Elephants – Catania Club Melbourne, e in quella occasione Bresciano teneva in mano la maglia numero 23 con il suo cognome sulla spalla. I tifosi rosanero sui social presero di mira Bresciano e gli ricordarono la sua espulsione al 16' in un derby che spianò la strada al Catania che vinse 4-0. Era il 2009 e i rossazzurri vinsero con i gol di Ledesma, Morimoto, Mascara e Paolucci. Il Catania di Pelligra ha bisogno di una persona esperta di calcio e Bresciano che nelle prossime ore sarà a Catania è l'uomo giusto. Poi si conoscerà il ruolo nel cda rossazzurro ma Bresciano porterà in dote competenza e anche capitali. Pelligra e Bresciano con stili presidenziali simili, avvieranno quello che si può chiamare già risanamento competitivo visto che il Catania vuole tornare in A molto presto. 

Ricostruzione - Il percorso del club rossazzurro è ambizioso e la proprietà australiana – a meno di 12 mesi anni dal suo insediamento (luglio 2022) – è sbarcata a Catania con il piglio decisionista di chi non vuole limitarsi a vivacchiare. Pelligra in questi mesi ha concesso ampie deleghe al vice presidente Grella (anche per tutto quello che concerne la sfera tecnica) e al dg Carrà (per l’ambito amministrativo). Due finora le decisioni extra campo importanti: la rinuncia secca al progetto Torre del Grifo (per ripartire da zero nell’area di Nesima) e la decisione di uno stadio Massimino da 50 mila posti. Dal punto di vista tecnico, l’ambizione è stata subito saziata dalla vittoria del campionato.  Ma adesso l'impegno economico sarà maggiore e Mark Bresciano darà la sua mano anche se il progetto risalita poggia sulla sostenibilità. Il segno che l’attenzione alle spese ci sarà non sempre significa ridimensionare gli obiettivi.

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