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Italia, Spalletti si presenta: “Realizzo un sogno. Clausola? Nulla può fermarmi”

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Presentato presso il centro tecnico di Coverciano il nuovo ct della nazionale, successore del dimissionario Roberto Mancini
Redazione ITASportPress

All'indomani delle prime convocazioni della sua gestione, Luciano Spalletti è stato presentato ufficialmente come nuovo commissario tecnico della nazionale italiana.

Presso la sala stampa del Centro Tecnico di Coverciano l'allenatore campione d'Italia con il Napoli, nominato come successore di Roberto Mancini lo scorso 18 agosto, è parso inevitabilmente emozionato anche durante l'introduzione da parte del presidente federale Gabriele Gravina.


"Ringrazio Gravina e tutto lo staff della Federazione per avermi dato questo bellissimo incarico - l'esordio di Spalletti, affiancato dal nuovo capo delegazione Gigi Buffon e pure dal direttore tecnico dell'UEFA Zvonimir Boban - Sono stati giorni molto intensi, dovevano darmi tutte quelle cose per permettermi di sviluppare bene il mio lavoro e l'hanno fatto in maniera completa. Ho trascorso molto tempo in questo luogo che è l'Università del Calcio, ma essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come ct dell'Italia è una emozione indescrivibile".

"UN SOGNO CHE SI AVVERA" - "Per me- ha proseguito il ct - è un sogno che parte da lontano, dal 1970 quando mia mamma mi cucì una grande bandiera per festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. Quella bandiera la riporterò in campo e spero di far rinascere quel sogno, quello delle migliaia di bambini che guardano la Nazionale. Questa squadra ha avuto dei campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire il senso di appartenenza, Mazzola, Rivera, Riva, Lippi, Baggio... Questi campioni saranno sempre con noi, anche quelli che non ci sono più tipo Gianluca Vialli. Io cerco la felicità, è quella di cui abbiamo bisogno, ma di solito non riesco a essere felice da solo, perché mi rifletto nella felicità altrui. Non riesco a essere felice se non vedo la gente felice attorno a me: Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità".

"GRAZIE NAPOLI" - Spalletti, dopo il doveroso saluto e ringraziamento a tutto l'ambiente Napoli, non si è poi potuto sottrarre a una domanda sul "caso clausola", quella firmata con il presidente De Laurentiis per il famoso "anno sabbatico" non rispettato e che è adesso oggetto di studio da parte dei legali della Federazione: "Al Napoli ho vissuto un’esperienza bellissima, è stato qualcosa di travolgente forse più di ciò che uno si possa aspettare. La clausola? Niente mi farà retrocedere dalla convinzione di aver preso la decisione corretta. Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto alle quali stanno lavorando gli avvocati, io spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti".

LE PRIME SCELTE - Per il neo ct è poi subito tempo di spiegare le prime scelte e in particolare le mancate convocazioni di due (ex) colonne del centrocampo di Mancini come Jorginho e Verratti, non selezionate per le importanti gare di qualificazione ad Euro 2024 contro Macedonia del Nord (9 settembre a Skopje) e Ucraina (12 a Milano): "Saranno due gare fondamentali, abbiamo bisogno di spessore internazionale e di esperienza. Ho cercato di scegliere i migliori valutando anche il minutaggio avuto fino ad oggi. Siamo all'inizio della preparazione e Verratti e Jorginho non hanno ancora giocato un solo minuto, così come Kean e anche Scamacca ha giocato poco".

"OBIETTIVO BEL GIOCO" - Si inizia poi già a parlare di tattica e idee di gioco...: "Da Mancini eredito una buona Nazionale, lui ha vinto un Europeo, ha fatto un record di 37 risultati utili consecutivi e ha lanciato molti giovani. Dobbiamo cancellare il resto e pensare a fare un calcio che piace a tutti, basato su pressione e costruzione, il resto viene di conseguenza. Il modulo? Giocheremo a quattro dietro, di registi ne abbiamo. Locatelli lo fa nella Juve, Cristante a suo modo nella Roma mettendoci quella fisicità che oggi è indispensabile.

Parola poi a Gravina: "Inizia un nuovo capitolo della storia azzurra - le prime parole di Gravina - In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante e imprevista, senza precedenti, ma l'abbiamo affrontata con silenzio e stile. Abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra e mettere subito il valore della nostra Nazionale al primo posto".

Inevitabile un passaggio, anche se breve, sull'addio di Mancini: "La delusione c'è, inutile nasconderlo, ma la nostra è stata una reazione composta che ha portato ad aprire un nuovo capitolo. Sul piano tecnico Spalletti non ha bisogno di presentazioni, la sua storia è nota a tutti, così come la qualità del gioco che esprimono le sue squadre. Ciò che più mi ha colpito è stato però il lato professionale: le sue idee innovative, la sua capacità di essere una persona che dedica tutto sé stesso a ciò che ama. Il giorno di Ferragosto siamo riusciti a dare a questa Nazionale un tecnico importante, quando ci siamo visti con Luciano siamo arrivati a ora di pranzo e lui ha esordito dicendo: 'Presidente non perdiamo tempo, lei faccia le sue riflessioni ma non approfitti di me, io voglio allenare la Nazionale'. Questo per me è un biglietto da visita incredibile, che dice tutto sul suo entusiasmo per questo ruolo".

Gravina
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