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IL RITORNO

Italia, Locatelli: “Rapporto con Mancini incrinato. Io regista? Mi piace”

Locatelli
Il centrocampista della Juventus torna in nazionale dopo un anno con l'inizio dell'era Spalletti. La metamorfosi tattica e le precisazioni sul rapporto con l'ex ct
Redazione ITASportPress

Le prime convocazioni di Luciano Spalletti hanno subito portato profonde innovazioni nel gruppo della nazionale. Rispetto all’era Mancini si segnalano infatti il debutto di Nicolò Casale e i ritorni di Alessio Romagnoli e Mattia Zaccagni, oltre a quello di Manuel Locatelli.

Il centrocampista della Juventus mancava a Coverciano da un anno e, intervenuto in conferenza stampa, non fa mistero che qualcosa si fosse incrinato nel rapporto con l’ex ct: "Sono molto contento di essere tornato in nazionale. Quando c'è una mancata convocazione il primo esame bisogna farlo su se stessi. Ho parlato con Mancini, lui aveva delle idee e io altre. Qualcosa si era incrinato. Personalmente ho imparato molte cose, come che non bisogna mai dare nulla per scontato. Tutto si conquista col lavoro e con la determinazione. In questi anni ho avuto modo di maturare e riparte tutto da lì, dalla voglia e dalla determinazione.


Spalletti ha fatto proprio il nome di Locatelli nell'elenco dei giocatori ai quali potrebbe venire affidato il ruolo di regista di questo nuovo ciclo, dove non sembra esserci più spazio per Jorginho e forse neppure per Verratti. L'ex Sassuolo sta ricoprendo questa posizione anche nella Juventus di Allegri: "Ho cambiato il mio modo di giocare, mi sto specializzando come regista e la cosa mi piace - le parole dell'interessato - Ma è un ruolo delicato perché dà equilibrio a tutta la squadra. Spalletti è un grande allenatore e ci ha già fatto capire come vuole giocare, l’impronta che vuole dare, oltre che dirci che ci sistemeremo col 4-3-3. Cambieranno alcune cose rispetto al passato, seguiremo ciò che ci dirà”.

"Quando arriva un nuovo allenatore o ct tutti hanno qualche responsabilità in più - ha aggiunto Locatelli - C'è energia ed entusiasmo, siamo tutti molto carichi e anche emozionati dopo il primo discorso del mister, che ha parlato di attaccamento alla maglia. L'Europeo è un sogno che abbiamo realizzato e per il quale dobbiamo ringraziare anche mister Mancini, poi è andata com’è andata e comunque ormai è il passato".

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