ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

L'analisi

Coppe europee resuscitano calcio italiano, ma è gloria a breve scadenza?

Coppe europee resuscitano calcio italiano, ma è gloria a breve scadenza? - immagine 1
Inter, Roma e Fiorentina saranno le mattatrici delle finali europee. Si tratta di un amarcord targato anni ’90 o di gloria a tempo determinato?
Redazione ITASportPress

Il sogno europeo sembra essere ormai alla portata di moltissimi tifosi del Bel Paese. Dopo l’urna benevola per i top club di A nella coppa più ambita, dai quarti di finale in poi, e per gli avversari modesti accoppiati alle squadre italiane partecipanti alle coppette meno importanti e ricche, a strappare il pass per convolare alle finali europee sono Inter, Roma e Fiorentina. Nell’altra metà campo troveranno rispettivamente Manchester City, Siviglia e il West Ham. Tale risultato, raggiunto per la quinta volta nell’annata 2022/2023 dà vita ad un triplete tutto italiano, che lascia uno spiraglio ad un amarcord targato anni ’90. Il termine dal retrogusto felliniano proviene dalla locuzione romagnola a m’arcord, ovvero io mi ricordo. Gli appassionati di calcio da quale golden age si stanno lasciando trasportare? C’è da capire se questo risultato è duraturo per il calcio italiano oppure è una gloria a a breve scadenza. Analizzando il modo di esprimersi sul campo delle squadre italiane arrivate in semifinale, solo la Fiorentina di mister Italiano ha un gioco più europeo. L’Inter, e il Milan in Champions, la Roma e la Juventus in Europa League sono più attendiste e pragmatiche con  quattro allenatori “risultatisti” più che “giochisti”. I nerazzurri hanno un potenziale enorme e potrebbero anche sorprendere Guardiola che fa dello spettacolo il suo pane quotidiano. 

L’età dell’oro – I supporters presenti nei palazzetti più prestigiosi, i leoni da tastiera comodi davanti al pc e i nostalgici, dopo le vittorie degli undici allenati dai mister Inzaghi, Mourinho e Italiano, vagheggiano di un rinascimento del calcio italiano. Il punto di partenza di questa singolare mise en abyme può annoverarsi nella lontana stagione 1989/1990, in tale arco temporale ben tre trofei sono stati issati verso il cielo: il Milan ha agguantato la Coppa dei Campioni, la Juventus si è impossessata della Coppa Uefa e la Sampdoria ha brillato ottenendo la Coppa delle Coppe. Invece nella season 1993/1994 a giungere alle finali delle coppe europee sono stati il Milan giocando contro il Barcellona, l’Inter contro il Salisburgo e il Parma contro l’Arsenal. In quell’occasione le squadre meneghine hanno prevalso e i Ducali hanno dovuto capitolare sotto l’algida morsa dei The Gunners. Dopo aver fatto breccia in decenni che non ci appartengono più, nella nostra testa comincia a palesarsi sempre lo stesso interrogativo: gli ultimi anni hanno guarito il calcio italiano e forgiato talenti capaci di bissare le conquiste ottenute in passato?


La Champions si tinge dei colori del cielo – Dopo una breve carrellata di derby italiani, a prevalere nell’asse Napoli-Milan-Inter è la Beneamata. Il confronto col Diavolo, avvenuto in occasione della semifinale di ritorno della Champions League, è stato caratterizzato da un inizio piuttosto in sordina per poi subire una decisiva accelerazione. Vi sono stati tuttavia degli uno contro uno entusiasmanti: Calabria-Messias, Leão-Dumfries e Dimarco-Bastoni. Nonostante la caratura tecnica che connota le due squadre, l’ansia si tagliava col coltello e le azioni fallose nella splendida cornice di San Siro si sono succedute sulla falsa riga di un’arzigogolata serie di sketch cabarettistici. A sbloccare il match è stato il piglio combattivo dei nerazzurri, giunto con un certo ritardo nel secondo tempo. Il calciatore che si è rivelato decisivo per accedere alla finale, è stato Lautaro Martinez con un gol firmato al 73’. La prossima sfida in Champions League avverrà contro il Manchester City. I Citizens dal 2008 provano invano a conquistare la prestigiosa rassegna, limitandosi tuttavia ad aver partecipato alla finalissima con il Chelsea nella season 2020/2021. Che sia la buona volta per gli Sky Blues di Pep Guardiola?

Mourinho mira alla sesta coppa – L’allenatore della Roma José Mourinho ha già ottenuto 2 coppe in Champions League, brillato per 2 volte in Europa League ed entusiasmato con 1 vittoria in Conference League. Quest’ultima è stata ottenuta a Tirana giocando contro il Feyenoord, quindi si tratta della seconda finale europea consecutiva per Mou. Se non si conta il successo giallorosso alla Coppa delle Fiere, il fautore del triplete interista ha raddoppiato le euro-finali per i capitolini dei 70 anni precedenti. L’ultimo confronto col Bayer Leverkusen si sarebbe concluso con un pareggio a reti bianche, ma a portare fino a Budapest i romani è stato la rete messa a segno dal centrocampista Edoardo Bove nel corso della sfida d’andata. Se il 31 maggio oltre ad un catenaccio senza freni, la Roma aggiungerà qualche ingrediente in più contro il Siviglia, ormai habitué della competizione europea, la qualificazione per la prossima Champions potrebbe essere ipotecata.

Purple rain on Eden Arena – Per l’undici allenato dal mister Vincenzo Italiano è tempo di grandi sfide, infatti ad attendere la Fiorentina ci sono ben due finali: in Coppa Italia e in Conference League. La qualificazione del team toscano alla prestigiosa rassegna è stata piuttosto sofferta, a dimostrarlo è stato anche l’ultimo testa a testa con il Basilea. La vittoria dei Gigliati è giunta soltanto dopo un andamento piuttosto altalenante. sbloccato ormai in coda e ad un soffio dai rigori. Il percorso calcistico dei fiorentini, la cui tappa successiva è l’Eden Arena di Praga, così tortuoso è indice di un progressivo upgrade oppure di un sistema che non ha superato i “mostri sacri” degli anni ’90? Per rispondere a tale quesito e non declassare gli ultimi traguardi europei di Inter, Roma e Fiorentina ad un amarcord, bisogna attendere tre fischi d’inizio prima della gloria.

Carmen Maria Cirami